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Obiettivo Net Zero, ci sono ragioni per essere ottimisti

9/27/2024 | Redazione ADVISOR

Per gli esperti di DWS “limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5-2,0 gradi Celsius non è un obiettivo irrealizzabile, purché si mantengano i tassi di crescita degli investimenti nella transizione energetica registrati negli ultimi cinque anni”


“Nonostante l'incremento continuo delle emissioni di gas serra e delle temperature globali, con record di caldo in Europa, Sudamerica e Africa nel mese di agosto, che si avvicinano alla soglia critica di 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali, il quadro non è del tutto scoraggiante”. Per gli analisti di DWS “le attuali previsioni politiche ed economiche potrebbero indurre pessimismo circa la possibilità di raggiungere uno scenario net zero che limiti il riscaldamento globale entro la soglia di sicurezza. L'Unione Europea, infatti, rischia di non centrare gli ambiziosi obiettivi di riduzione di CO2 entro il 2030, nonostante i progressi compiuti con il suo Piano Finanziario Sostenibile”.

“Tuttavia - sottolineano gli esperti - l'UE rappresenta poco più del 10% delle emissioni globali di gas serra, il che rende evidente che la soluzione alla crisi climatica richiede uno sforzo globale. Secondo un'analisi legata all'IPCC condotta da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), la transizione verso un mondo a zero emissioni richiede investimenti globali annui compresi tra 5.000 e 8.000 miliardi di dollari fino al 2040. Fino al 2030, saranno necessari in media 5,37 trilioni di dollari all'anno, con un incremento fino a 8.000 miliardi all'anno nel decennio successivo. Nel 2023, gli investimenti globali per la transizione si attestano a circa 1,77 trilioni di dollari”.

Questo scenario sembra scoraggiante? “Non del tutto. Gli investimenti nella transizione energetica, inclusi quelli nelle energie rinnovabili, nelle reti elettriche e nei trasporti elettrificati, stanno crescendo significativamente nelle Americhe e nell'Asia-Pacifico (APAC), e in alcuni casi superano quelli europei. Nel 2023, l'UE investirà circa 550 miliardi di dollari nella transizione energetica, a fronte dei 400 miliardi delle Americhe e degli 800 miliardi nella regione APAC”.

Per i gestori ci sono ragioni per essere ottimisti: “Limitare il riscaldamento globale agli scenari IPCC è più fattibile di quanto si possa pensare. Se gli investimenti continuassero a crescere con il ritmo attuale, potrebbero raggiungere 9,7 trilioni di dollari entro il 2030, con una media annua di 5,24 trilioni nel periodo 2024-2030, avvicinandosi alle proiezioni di Bloomberg. Da lì in poi, la spesa annuale potrebbe stabilizzarsi o persino ridursi nel decennio successivo”.

“Nonostante il divario assoluto sembri grande - concludono gli economisti di DWS - i progressi recenti suggeriscono che il mondo potrebbe essere in grado di colmare il fabbisogno di investimenti per la transizione a zero emissioni”.

 

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