Tempo di lettura: 4min

ESG: gli istituzionali indicano le SGR più virtuose

7/18/2024 | Marcella Persola

Nel nuovo quaderno di approfondimento ESG di Itinerari Previdenziali i 128 rispondenti hanno indicato le 5 società di gestione italiane ed estere più virtuose


Persiste ancora il legame finanza, investimenti e sostenibilità? A rispondere in parte a questo quesito è il nuovo quaderno di approfondimento di Itinerari Previdenziali giunto alla sesta edizione che vede la finanza come "un maratoneta che corre la sua gara: durante la corsa è importante guardare in avanti, può sembrare scontato, ma è un errore piuttosto comune guardare in basso mentre si corre. Allo stesso modo la finanza non deve correre il rischio di “guardare” in basso ai rendimenti dell’oggi o ai risparmi sui costi, deve avere uno sguardo a medio-lungo termine per prevenire rischi, aumentare rendimenti e impatti e contribuire in maniera decisiva alla svolta verde".

Dal campione indagato (128 rispondenti suddivisi tra casse di previdenza, fondazioni bancarie, fondi pensione e compagnie di assicurazione) si ricava la crescente sensibilità degli istituzionali italiani nei confronti di finanza SRI e criteri ESG: non sono considerati una moda passeggera ma, al contrario, una tendenza ormai consolidata,  perseguita mediante strategie sempre più “attive” e orientate soprattutto verso tutela dell’ambiente ed energie rinnovabili. Ampi. tuttavia, anche i margini di miglioramento e crescita del settore, legati a doppio filo a un quadro regolamentare ancora giovane e in divenire, cui talvolta il mercato istituzionale mostra qualche (comprensibile) difficoltà di adeguamento. 

Dall’analisi degli ultimi 6 anni in valori assoluti, emerge infatti che nel 2019, 28 enti sui 54 intervistati avevano una politica di investimento sostenibile, corrispondente al 52% del totale; nel 2020, erano 29 su 62 intervistati, vale a dire il 47%; nel 2021, 43 su 79, corrispondente al 56%; nel 2022 59 rispondenti su 106, corrispondenti ancora al 56%. Nel 2023 64 rispondenti su 123, corrispondenti al 52%. Nel 2024 si alza la percentuale aggregata al 53% e di conseguenza si alza il numero di enti con politiche sostenibili, 66 dei 128 partecipanti.

Sul fronte prettamente dei risultati l'indagine mette in evidenza come dalla prima rilevazione del 2010, le opinioni degli investitori sono cambiate molto duranti questi 15 anni, tornando ad essere positive per il 93% nel 2024, con riferimento alle performance 2023, dopo il dato in calo al 78% rilevato nel 2023 e relativo alle pessime performance del 2022. Quest’anno, infatti, ben 119 investitori su 128 hanno ritenuto soddisfacenti le performance finanziarie dell’anno scorso, segno che l’anno orribile 2022 per le gestioni finanziarie sembra essere superato definitivamente. 

Sul fronte invece delle scelte di investimento e delle tipologie di strumenti finanziari utilizzati, continua per il secondo anno consecutivo la predominanza delle obbligazioni che scalzano anche nel 2024 i FIA dal primo posto come strumento di investimento attualmente più utilizzato, obbligazioni al 74% in aumento dal 73% del 2023 e dal 65% del 2022; FIA (private equity, debt, venture capital…) in lenta ma costante discesa dopo il picco del 2021 con 82%, segnando nel 2024 il 70% di preferenze in calo dal 75% nel 2022 e 72% nel 2023.  Le azioni invece si confermano il terzo canale di investimento confermando, con il 68%, una tendenza in crescita dal 2020. A seguire i fondi comuni tradizionali al 66%, i mandati di gestione stabili attorno al 56%, seguiti dagli ETF con il 45% in costante crescita negli ultimi tre anni (40% nel 2022, 41% nel 2023) che scavalcano i FIA immobiliari ancora in discesa al 43%. Nelle ultime posizioni gestione separate, fondi hedge e ELTIF. 

Quest'anno rispetto alle scorse edizioni l'indagine ha chiesto ai rispondenti di menzionare un gestore italiano e un gestore internazionale particolarmente virtuoso in termini di investimenti ESG. E tra le promosse vediamo: Eurizon Capital SGR con il 50% delle preferenze; Etica Sgr e Anima a parimerito al secondo posto con il 21% delle preferenze; Generali Asset Management SGR con 18% delle preferenze e infine Azimut con il 9% delle preferenze.

Guardando oltre l'Italia invece le prime cinque società di gestione internazionali indicate sono: Amundi con il 23% delle preferenze; BlackRock e Candriam a parimerito al secondo posto con il 18% delle preferenze; Bnp Paribas AM con il 14% delle preferenze e infine Axa con il 13% delle preferenze.

Inoltre ben il 50% del campione ha risposto al quesito confermando di considerare gli SGDs nella propria politica di investimento. Le risposte sugli specifici obiettivi sono piuttosto interessanti con al primo posto, con il 73% (in aumento rispetto al 65% del 2023) delle preferenze, l’SDG 13 - lotta contro il cambiamento climatico. In linea con le rilevazioni del 2023, segue al secondo posto a parimerito l’SDG 8 - lavoro dignitoso e crescita economica, con il 63% di preferenze (+10% rispetto al 53% del 2023) e l’SDG 3 - salute e benessere – anch’esso con il 63% di preferenze. L’SDG 7 energia pulita e accessibile, che l’anno scorso con il 49% delle preferenze si era classificato al terzo posto, scivola quest’anno in quinta posizione. Agli ultimi posti, come già accaduto nel 2023: SDGs 15 – vita sulla terra – e SDG 14 - vita sott’acqua - con 13% e 15% di preferenze. 

 


 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?