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5/9/2024 | Redazione ADVISOR
Il volume complessivo dei contenziosi climatici è aumentato in modo esponenziale negli ultimi 10 anni. Nonostante si sia registrata una diminuzione delle nuove cause rispetto al picco raggiunto nel 2021, S&P si aspetta che il trend continui a crescere.
Nel report di S&P Global Ratings si legge che “storicamente, le cause legate al clima si svolgevano principalmente negli Stati Uniti, ma ora vengono avviate in tutto il mondo, con diversi approcci e in più settori dell’economia. Le compagnie petrolifere e del gas sono tuttora oggetto del maggior numero di cause”.
S&P ritiene che “l'impatto strategico e finanziario dei contenziosi climatici sulle aziende possa essere notevole, ma resta difficile da misurare, in particolare per quanto riguarda i costi diretti e indiretti. Ciò rende difficile integrare il contenzioso climatico nell'analisi del credito.
Nello studio si sottolinea che “finora S&P non ha identificato azioni di rating nel settore petrolifero e del gas che siano derivate dal rischio di contenzioso climatico. Tuttavia, l’agenzia di rating ritiene che se i costi associati ai contenziosi climatici dovessero aumentare in modo significativo, il potenziale impatto sulla posizione competitiva e sui profili di rischio finanziario di alcuni enti cambierebbe".
“Il ruolo del settore assicurativo in relazione ai contenziosi climatici - conclude il report di S&P - è in continua evoluzione. S&P ritiene che in futuro le polizze assicurative possano includere un linguaggio più specifico per stabilire se i casi legati al clima siano coperti e a quali condizioni, inducendo potenzialmente gli enti a proteggersi dai costi dei contenziosi”.
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