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8/29/2024 | Redazione ADVISOR
"Il settore agricolo genera una quantità significativa di rifiuti, molti dei quali non vengono utilizzati in modo produttivo, vanificando il loro valore economico intrinseco e rappresentando una minaccia significativa per l'ambiente”. Slawa Rein, sustainability specialist di J. Safra Sarasin, ricorda che che “infatti, i rifiuti non trattati contribuiscono alle emissioni di gas serra, che a loro volta aggravano il cambiamento climatico. Tuttavia, esistono diverse alternative per il riciclaggio dei rifiuti con un notevole potenziale. Tali trattamenti prevengono l'inquinamento, producono energia sostenibile e riutilizzano i residui come fertilizzanti o cibo per animali”.
“Un esempio ben noto in questo contesto - prosegue la manager - è l'utilizzo dei rifiuti agricoli e alimentari per la produzione di biogas e biocarburanti, che rappresentano un'alternativa a basse emissioni di carbonio ai combustibili fossili per produrre elettricità, far funzionare i veicoli e riscaldare gli edifici. Sebbene la produzione di biocarburanti da colture specifiche ponga alcune sfide ambientali e di sicurezza alimentare, il riciclo dei rifiuti in tal modo genera valore economico senza aumentare la pressione sul settore agricolo. Il mercato globale della gestione dei rifiuti alimentari è stato valutato in 69,8 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che crescerà ad un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del 5,4% entro il 2030”.
“I rifiuti organici agricoli e alimentari - continua l’economista - provengono principalmente da tre fonti: la produzione di colture (ad esempio, paglia e lolla), la produzione alimentare industriale (ad esempio, gli avanzi di mosto di cereali dalla produzione di birra) e i rifiuti urbani organici (ad esempio, cibo scaduto o non consumato). Raccogliere più rifiuti organici e utilizzarli come materia prima per la produzione di biogas e biocarburanti rappresenta un modo per ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili. L'utilizzo dei rifiuti prodotti a livello locale migliora la sicurezza energetica e riduce l'impronta di carbonio del ciclo di vita dei combustibili stessi. Dato il crescente interesse per la produzione di biogas e biocarburanti, l'UE si è mossa per aumentare la quantità di prodotti di scarto utilizzati come materia prima, invece di colture appositamente prodotte per la produzione di biocarburanti. Due Paesi, la Danimarca e la Svezia, sono all'avanguardia e hanno investito molto in infrastrutture per la produzione domestica di biogas, passando a incorporare una maggiore percentuale di rifiuti alimentari domestici e industriali insieme al letame. Ciò ha determinato una rinascita della produzione di gas in questi due Paesi, tanto che oggi quasi il 25% del consumo di gas della Danimarca può essere soddisfatto dalla produzione di biometano e biogas, un livello impensabile due decenni fa”.
“I biocarburanti – sottolinea il gestore - possono svolgere un ruolo importante in settori difficili da abbattere come quello dell'aviazione. Infatti, sono una componente chiave nello sviluppo del carburante sostenibile per l'aviazione (SAF), che potrebbe contribuire a ridurre le emissioni dell'industria aeronautica fino al 65% per arrivare a emissioni net-zero entro il 2050. Sebbene il SAF sia prodotto da materiali sostenibili come olio da cucina, rifiuti animali, scarti alimentari e cartoni, la sua chimica è molto simile a quella dei combustibili fossili tradizionali. Ad oggi, la sua adozione nel settore aereo è stata lenta, soprattutto a causa della sua scarsità rispetto ai carburanti per jet standard e del suo costo più elevato”.
Inoltre, “poche raffinerie sono in grado di produrre quantità sufficienti. Rendere più efficiente la sua produzione contribuirebbe ad avvicinarne il prezzo a quello del carburante fossile per aerei. Mentre il mercato dei biocarburanti, valutato in 1,1 miliardi di dollari nel 2023, è ancora agli inizi, il settore della gestione dei rifiuti è molto più sviluppato. Vengono introdotte sul mercato nuove tecnologie di trattamento e soluzioni per la logistica dei rifiuti, la selezione e la separazione. Le aziende che producono grandi quantità di rifiuti stanno adottando tali soluzioni e possono estrarre valore o ridurre i costi. Inoltre, le obbligazioni verdi legate al settore della gestione dei rifiuti, come le obbligazioni municipali negli Stati Uniti, offrono un’ulteriore scelta agli investitori”.
“Un altro modo per contribuire al futuro dell'agricoltura è il coinvolgimento degli investitori. Ad esempio, l'impegno diretto con le aziende può aiutarle prima a ridurre la quantità di rifiuti prodotti e poi a sbloccarne il potenziale. L'evoluzione della catena del valore dell'agricoltura - dalla produzione ai rifiuti - verso pratiche più sostenibili aprirà la strada verso un futuro a zero emissioni di carbonio”, conclude Rein.
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