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6/5/2024 | Redazione ADVISOR
“Si stima che, ogni anno, 8-13 milioni tonnellate di plastica finiscano negli oceani, sconvolgendo gli ecosistemi marini, creando trappole per la fauna selvatica e generando microplastiche tossiche che si infiltrano nelle catene alimentari”. Harrison Hill, impact-aligned bond strategy portfolio Manager di RBC BlueBay, spiega che “gli investimenti a reddito fisso non sono esattamente la prima cosa che viene in mente quando si considerano queste tematiche. Tuttavia, se si raffronta il mercato del reddito fisso di dieci anni fa con quello attuale, si nota un numero crescente di veicoli d'investimento in quest’area, che si propongono di contrastare alcuni dei danni causati dall’inquinamento e offrire agli investitori il potenziale di rendimenti interessanti”.
L'inquinamento da plastica negli oceani: “Sebbene i rifiuti in plastica siano un problema globale, alcuni Paesi oggi incidono più di altri. Questi Paesi sono tendenzialmente nazioni in via di sviluppo che stanno registrando una rapida urbanizzazione, le cui economie crescono troppo velocemente per far sì che le loro infrastrutture di gestione dei rifiuti restino al passo. Fatta questa debita premessa, i Paesi sviluppati non sono esenti da responsabilità. Nazioni come la Germania, i Paesi Bassi, il Giappone, il Regno Unito e gli USA sono tutte note per l'esportazione di grandi quantità di rifiuti in Paesi con sistemi di gestione dei rifiuti meno rigorosi. Pur incidendo solo per il 35% circa sul consumo di plastica, i Paesi membri dell'OCSE sono responsabili di quasi l'80% delle esportazioni di rifiuti in plastica. Di questi quasi il 50% è destinato a Paesi che non fanno parte dell’OCSE. Questa prassi consente alle Nazioni sviluppate di comunicare tassi di riciclaggio che non riflettono necessariamente la realtà dei rifiuti destinati alle discariche estere o agli oceani”.
“Inoltre - sottolinea il manager - l'economia correlata al riciclo della plastica, rispetto alla produzione di nuova plastica, rende difficile la transizione verso una riduzione dell'inquinamento da questo materiale. La produzione di nuova plastica beneficia delle economie di scala e del prezzo artificialmente basso del petrolio, mentre il riciclaggio della plastica richiede la raccolta, lo stoccaggio, la cernita, la pulizia e la lavorazione, che in genere risultano più costose e ad alta intensità di manodopera. Finché permarranno le sovvenzioni petrolifere, è più conveniente produrre nuova plastica, piuttosto che passare attraverso il processo di riciclaggio, che richiede molta energia. In questo caso, sussiste anche un problema di riciclabilità della plastica, che tende a perdere di qualità dopo alcuni cicli. Ciò spiega perché, secondo un recente studio, solo il 10% circa degli imballaggi in plastica laminata viene riciclato. Il resto viene o incenerito, con un conseguente aumento dell'inquinamento atmosferico, oppure finisce negli oceani e nelle discariche. Tuttavia, il mercato del reddito fisso rappresenta un'opportunità unica per gli investitori interessati all’impact investing e agli investimenti impact-aligned”.
Crediti di carbonio per i produttori di plastica: “Le compensazioni della plastica consentono agli investitori di finanziare la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti di plastica, “controbilanciando” la loro impronta di plastica. Queste compensazioni possono essere negoziate, acquistate o vendute, fornendo un incentivo finanziario alle società per ridurre l'uso della plastica e sostenere le operazioni di pulizia”.
Altri investimenti nel reddito fisso associati all’inquinamento da plastica: “Un'altra opzione per gli investitori è ricorrere ai progetti di finanziamento dedicati alla sostenibilità ambientale, come le infrastrutture per la gestione dei rifiuti e gli impianti di riciclaggio. Gli investitori possono promuovere il potenziale associato a un cambiamento significativo nel mondo reale. Inoltre, visto che i rendimenti core sono probabilmente ai massimi del ciclo o quasi, investire in questi progetti di finanziamento specifici proprio in questo momento potrebbe rappresentare un solido punto d’ingresso in tale asset class. La Banca Mondiale ha recentemente emesso il Plastic Waste Reduction-Linked Bond, che sfrutta il concetto di crediti di plastica, associando i ricavi finanziari al raggiungimento di obiettivi tangibili di riduzione dei rifiuti. Gli investitori in questa obbligazione conseguiranno un ricavo che, in parte, è legato alla concessione di crediti di plastica e di carbonio in virtù dei due progetti di riciclaggio. I proventi dell'obbligazione hanno finanziato progetti nei Paesi in via di sviluppo, dove la gestione dei rifiuti di plastica è un problema impellente. Queste iniziative mirano a migliorare le infrastrutture di raccolta dei rifiuti, potenziare le capacità di riciclaggio e, in ultima analisi, ridurre il flusso di plastica negli oceani. Sebbene questa emissione rappresenti un significativo passo in avanti nell’ambito della possibilità, per i mercati privati, di indirizzare i capitali verso questo settore, considerata la relativa novità sul mercato, la rispettiva efficacia nel ridurre l'inquinamento da plastica negli oceani è ancora tutta da verificare”.
L’analista rileva che “l'utilizzo di compensazioni della plastica per consentire a questi titoli con una protezione del capitale di garantire rendimenti superiori a quelli di mercato rappresenta un segnale notevole. A differenza delle obbligazioni basate sui risultati che promuovono la biodiversità, difficili da scalare a causa dei diversi progetti finanziati, le obbligazioni basate sui risultati di riduzione dei rifiuti in plastica non dovrebbero avere problemi a riunire dei progetti, accrescendo la probabilità di un accordo abbastanza esteso per poter essere incluso negli indici standard del reddito fisso. Tutto questo contribuirebbe a migliorare la liquidità su questo mercato (attualmente) di nicchia. Anche le obbligazioni municipali (munis) stanno emergendo come strumento finanziario strategico volto a ridurre l'inquinamento da plastica negli oceani. Le città e le amministrazioni locali, in particolare quelle che si affacciano sull'oceano, stanno emettendo tali obbligazioni per finanziare progetti destinati a intercettare e riciclare i rifiuti in plastica prima che raggiungano i corsi d'acqua. Sebbene le obbligazioni municipali specificamente destinate all'inquinamento da plastica siano ancora strumenti piuttosto di nicchia, offrono agli investitori un'ulteriore opzione da prendere in considerazione”.
Significato per gli investitori: “A fronte della maggiore consapevolezza e dell’accresciuta domanda di opzioni d’investimento sostenibili, possiamo attenderci l’introduzione di soluzioni finanziarie più innovative volte ad affrontare i problemi ambientali. Il mercato del reddito fisso può fornire una linea diretta di finanziamenti a progetti specifici. Sebbene rimanga incredibilmente difficile misurare l'impatto di strumenti d’investimento e progetti come questi, essi offrono agli investitori un potenziale in tal senso. Le obbligazioni municipali mirate e le soluzioni basate sui risultati offrono agli investitori interessati a ridurre l'inquinamento da plastica negli oceani un'opportunità di investire in questo settore in un modo unico sul mercato obbligazionario”.
“In questo senso - conclude Hill - riteniamo che gli investimenti nel reddito fisso si contraddistinguano non solo per i loro potenziali rendimenti, ma anche per la loro capacità di finanziare iniziative mirate a preservare gli oceani e il pianeta”.
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