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9/18/2023 | Marcella Persola
La strada verso la “giusta transizione” è in salita. Così emerge dal recente studio pubblicato da Fidelity International, che valuta la consapevolezza degli investitori e la loro propensione all'investimento su questo tema. Per Fidelity la "giusta transizione" è una priorità in materia di sostenibilità tanto che l'azienda ha collaborato con Coalition Greenwich e ha chiesto l'opinione di oltre 120 tra investitori istituzionali e società di intermediazione degli investimenti per fare un'analisi approfondita su questo importante tema.
Ma vediamo cosa emerge dallo studio. La ricerca ha evidenziato che solo il 42% degli investitori conosce il concetto di "giusta transizione" che da Fidelity è definito come "il raggiungimento della transizione da un'economia ad elevate emissioni di carbonio a un'economia a basse emissioni di carbonio in modo equo per tutti", con una consapevolezza minore tra gli investitori asiatici (30%) rispetto a quelli europei (47%).
In linea con la mancanza di familiarità con il concetto, gli investitori hanno anche rivelato una scarsa convinzione che, come società, sia possibile raggiungere una "giusta transizione". Il 43% degli intervistati ritiene che sia improbabile; e se mai dovessimo raggiungerla, oltre un quarto degli investitori (27%) ritiene che la transizione richiederà più di 15 anni.
Questa mancanza di consapevolezza e il basso livello di convinzione possono spiegare perché solo il 35% di coloro che conoscono il concetto di "giusta transizione " ha già o sta sviluppando una strategia di investimento dedicata a questo tema. L'Europa sembra essere più avanti, con il 38% degli intervistati in Europa che ha o sta sviluppando una strategia d'investimento dedicata, contro appena il 20% in Asia. Tuttavia, oltre la metà (52%) degli investitori la considera attualmente come parte di un approccio più ampio all'ESG.
Nel lungo termine, tutti gli investitori intervistati ritengono che investire in una "transizione giusta" avrà un impatto positivo (91%) sui profili di rischio/rendimento, a dimostrazione del fatto che gli investitori considerano questo tema un'opportunità di investimento. Tuttavia, nel breve termine, gli investitori sono divisi se l'effetto sarà positivo (21%), negativo (26%) o neutro (52%).
Sebbene sia promettente il fatto che gli investitori vedano opportunità di crescita nella realizzazione di una "giusta transizione " nel lungo periodo, sono anche indicati degli ostacoli al suo progresso, tra i quali si cita: la mancanza di una politica governativa chiara (46%); lobbying proattivo da parte delle industrie storiche per inquinare più a lungo (29%); tensioni geopolitiche (25%); recessione economica (21%) e comportamenti radicati dei consumatori (21%)
Emilie Goodall, head of stewardship, Europe, di Fidelity International ha dichiarato: "Sebbene gli investitori stiano iniziando a comprenderne l'importanza (della giusta transizione, ndr), il nostro sondaggio indica che è necessario promuovere una maggiore consapevolezza. Come Fidelity International abbiamo un ruolo chiave nel coinvolgere sia gli investitori che le nostre società partecipate su come considerare una giusta transizione in modo coerente e sostanziale, sostenendo le comunità e i Paesi che ne hanno più bisogno. Il cuore del nostro approccio è la stewardship attiva: avviare e combinare l'impegno aziendale dal basso verso l'alto, l'impegno tematico dall'alto verso il basso e la stewardship a livello di sistema per ottenere il massimo impatto".
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