ETF e sostenibilità, un connubio sempre più presente ed efficace nel portafoglio degli investitori. E’ noto come il mondo dei passivi sia cresciuto fortemente negli ultimi anni, e come si stia sempre più avvicinando al mondo ESG integrando nei propri processi di investimento, sia in modo molto semplice, sia attraverso degli strumenti più sofisticati. 

Anche gli investitori dal canto loro hanno iniziato ad interessarsi al mondo della sostenibilità in modo molto più concreto, tanto che essa oggi riveste un ruolo centrale nei portafogli degli investitori e anche una grande opportunità.

Gli investitori hanno dimostrato un forte impegno nei confronti dell'ESG sin dall'inizio della pandemia COVID-19. In effetti, gli afflussi negli ETF azionari sostenibili durante il periodo hanno rappresentato 155 miliardi di dollari, superando notevolmente i 49 miliardi di dollari di nuovi capitali netti in esposizioni azionarie.

E nel futuro questo interesse crescerà maggiormente. Alcuni numeri possono aiutare a inquadrare il tema. Si stima infatti che per raggiungere le zero emissioni entro il 2050 saranno necessari 3.500 miliardi di dollari di investimenti ogni anno; se si considerano i 70 paesi coinvolti nel raggiungimento di questo target si stima che il totale degli investimenti necessari è pari a 275.000 miliardi di dollari. Questo vuol dire che 9.200 miliardi di dollari è la cifra annuale necessarie per i prossimi 28 anni, più del totale dei profitti aziendali a livello globale.

 

“Negli ultimi anni gli ETF sono cresciuti di popolarità tra gli investitori istituzionali, e le strategie sostenibili, in particolare, sono diventate una parte cruciale della loro asset allocation” evidenziano da UBS AM. “UBS Asset Management ha iniziato il suo percorso di creazione di ETF sulla sostenibilità nel 2011 con il lancio di una famiglia di ETF con un forte approccio ESG, denominati ETF SRI. Da allora, la famiglia di ETF sostenibili è cresciuta significativamente nel tempo in termini di soluzioni diverse e di patrimonio investito” continuano da UBS AM.

 

Oggi la gamma di prodotti offerti dalla casa di gestione svizzera è più che diversificata e il patrimonio investito in asset sostenibili ha superato i 34 miliardi di dollari.

Un tema che secondo il team di esperti di UBS AM sarà determinante nei prossimi anni è quello dei green bond, sui quali la casa di gestione ha recentemente lasciato un ETF con sottostante un green bond aggregato globale con scadenza 1-10 anni. Una soluzione innovativa che offre agli investitori un'esposizione globale ai titoli a reddito fisso emessi per finanziare progetti con benefici ambientali diretti.

“L’ammontare emesso annualmente è in costante aumento dal 2014 e ha superato per la prima volta il traguardo dei 500 miliardi di dollari nel 2021. Il primo green bond è stato emesso nel 2007 dalla Banca Europea per gli Investimenti, seguita un anno dopo dalla Banca Mondiale. Ci sono voluti diversi anni perché questo mercato si affermasse, ma oggi rappresenta un segmento fondamentale dell’asset class del reddito fisso” confermano da UBS AM.

 

L' UBS ETF (LU) Global Green Bond ESG 1-10 UCITS offre agli investitori l'accesso al mercato globale dei green bond. I green bond hanno la particolarità di essere utilizzati esclusivamente per finanziare progetti o aziende sostenibili. Vengono prese in considerazione solo le obbligazioni che hanno una cedola fissa e una durata residua compresa tra uno e dieci anni. Inoltre, devono avere un rating MSCI ESG di almeno BBB. La ponderazione di un emittente è limitata al tre per cento.

 

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