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6/1/2023 | Redazione Advisor
“Grazie a una domanda forte e ben diversificata da parte degli investitori, le emissioni di obbligazioni sovrane denominate in euro in ambito ESG hanno raggiunto ad oggi quota 34 miliardi di euro, avvicinandosi al livello dello stesso periodo del 2021, anno record per le emissioni in quest’ambito”. Florian Spate, senior bond strategist di Generali Investments, sottolinea che “le obbligazioni che seguono criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) sono sempre più al centro dell'interesse a causa della loro rapida crescita”.
“In questo ambito - precisa il gestore - gli emittenti sovrani hanno recentemente collocato 5 nuove obbligazioni ESG (4 green bond, 1 bond sostenibile) per un volume totale di 23 miliardi di euro. Ad oggi, l'Italia ha emesso un bond per un volume di 10 miliardi di euro e la Germania ha recentemente emesso il suo sesto green bond, e un settimo è previsto nel secondo semestre. Nonostante la più ampia incertezza del mercato causata dalle turbolenze del settore bancario, il mercato primario sta assorbendo facilmente nuove obbligazioni ESG. Si calcola che il totale delle emissioni ESG denominate in euro nell'intero settore governativo, compresi gli SSA, ammontino a 83,5 miliardi di euro da inizio anno, rispetto agli 86 miliardi di euro dello stesso periodo dell'anno record 2021”.
In totale, “quindi, l'emissione di obbligazioni ESG da parte del settore governativo (sovrano e SSA) è superiore all'anno scorso e paragonabile all'anno record 2021. Grazie alla forte attività di emissione degli Stati sovrani, il volume dei green bond in particolare si avvia verso un nuovo massimo. Diversi emittenti stanno registrando forti progressi nei finanziamenti e hanno già collocato sul mercato più del 50% del volume previsto (con l'importante eccezione dell'Unione Europea, che finora ha collocato solo poco più di un terzo del volume annuale previsto)”.
“Di conseguenza - conclude Spate - prevediamo che quest'anno il volume di emissioni di obbligazioni ESG sarà superiore a quello del 2022, anche se visti gli elevati progressi di finanziamento già raggiunti non si prevedono nuovi volumi record come successo nel 2021”.
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