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Impact bond, uno su cinque non soddisfa i requisiti minimi

3/7/2023 | Marcella Persola

L'analisi condotta da Insight Investment, società di BNY Mellon Investment Management, su 800 obbligazioni a impatto ha mostrato che tra i settori più virtuosi ci sono...


Un impact bond su cinque non soddisfa i requisiti minimi di impatto. E' questo quanto emerge da un'analisi condotta da Insight Investment, società di BNY Mellon Investment Management, che ha ispezionato 800 obbligazioni impact di emittenti societari in 47 tra mercati sviluppati ed emergenti. 

 

Il 20% di questi è risultato, secondo il rating di Insight "red", che significa che l'emittente non fornisce informazioni sufficienti in merito al proprio quadro di riferimento per le obbligazioni di impatto e non si sottopone a revisione da terze parti, così come l'impatto complessivo dell'utilizzo dei proventi è basso rispetto ai concorrenti. Solo una piccola parte dei titoli (22%) ha ottenuto una valutazione "dark green", riservata ai "best-in-class" che superano gli standard di impatto di Insight nella categoria, mentre il 58% degli impact bond sono stati classificati "light green". 

 

Se guardiamo al mercato italiano, di cui 35 emissioni a impact hanno fatto parte dell'analisi di Insight, il 20% è stato valutato "red", mentre una percentuale più alta (34%), rispetto a quella globale  ha ottenuto il rating "dark green", mentre il restante 46% è risultato "light green". 

 

Secondo Insinght Investment dopo un rallentamento nel 2022 le emissioni di impact bond riprenderanno il proprio slancio nel corso dell'anno, con una crescita stimata di 1,6 miliardi di euro, anche se come evidenzia l'analisi sarà necessaria un'accurata selezione per evitare il cosidetto effetto "bond-washing". 

 

Guardando poi ai settori banche e utilities sono quelli che presentano i maggiori impact bond. Le utility sono quelle che presentano le maggiori emissioni dark green con il 32% di quelle analizzate; mentre le banche presentano una percentuale di dark green del 21%. Il settore immobiliare pur essendo il terzo settore principale delle obbligazioni societarie a impatto, è in ritardo rispetto agli altri comparti, e solo il 9% ha ottenuto un rating "dark green". 

Tra i settori da bocciare quello delle auto e dei ricambi, che spicca per le emissioni red. Mentre tra i più virtuosi il comparto dei media, quello dei beni strumentali, delle assicurazioni e di altre attività finanziarie che non hanno nessuna obbligazione con classificazione "red". 

 

 

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