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12/27/2022 | Marcella Persola
Regolamentazione, impact investing, capitale naturale, decarbonizzazione, biodiversità ma anche questioni sociali. Sono questi i temi che saranno al centro dell’offerta ESG proposta dagli asset manager nel prossimo futuro. E sono anche i temi sui quali si concentrerà l’attenzione degli investitori, sia retail che istituzionali.
E’ questo il quadro che emerge dall’analisi di diverse ricerche di settore che evidenziano come l’ESG non è una moda, ma una forte convinzione. Gli asset manager, come confermano diverse survey, vogliono continuare a rivestire un ruolo chiave nella sostenibilità ed essere sempre più attivi in tale ambito, nonostante alcune clamorose “bocciature” e riclassificazione di alcuni fondi, soprattutto articolo 9, per essere in linea con le direttive di mercato.
Direttive che diventeranno sempre più stringenti per evitare il pericolo di greenwashing, che è ancora presente sul mercato e che potrebbe creare dei danni “irreparabili” al settore. Maggiore chiarezza e un reporting comune potrebbe essere una soluzione per ovviare a questo problema, visto che la scarsa disponibilità di dati o la mancanza di quadri di rendicontazione standardizzati fanno sì che meno del 30% delle società che investono in tali classi di attivi sia in grado di fornire metriche relative alle emissioni di carbonio dei rispettivi portafogli, solo per fare un esempio.
Di certo è chiaro che tutto fa presupporre che il domani della finanza sarà ancora verde, nonostante le performance dell’anno che si giunge a conclusione, non abbiano brillato, gli investitori continuano a voler privilegiare gli afflussi verso il mondo “green”. Una delle ultime ricerche svolte dal Forum della Finanza Sostenibile ha mostrato come il 79% degli intervistati conosce gli investimenti sostenibili e il 22% li ha già scelti (18% nel 2021) e come oltre il 60% degli intervistati ritiene che i recenti eventi stiano mettendo maggiormente in luce gli investimenti sostenibili.
Lo stesso scenario si trova sul fronte fabbriche prodotto. L’ultimo studio di Cerulli ha evidenziato come più di un quarto (29%) dei responsabili marketing degli asset manager europei intervistati considera la costruzione o il miglioramento della reputazione ESG della propria azienda una priorità strategica per i prossimi due anni. Le divisioni vendite degli asset manager hanno un focus simile: il 51% dei manager vede la necessità di una proposta ESG forte come un fattore molto importante per il cambiamento all'interno dei team di vendita. Inoltre, il 47% nota che la capacità ESG è stata un argomento chiave delle discussioni con i clienti.
A conferma quindi che seppure ancora piena di “salite” non c’è nessun cambio di marcia nella strada intrapresa.
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