Tempo di lettura: 3min

Investimenti sostenibili, cinque trend per il 2023

12/2/2022

Regolamentazione, impact investing, ruolo del capitale naturale, passando per le questioni sociali e la decarbonizzazione. I temi da monitorare il prossimo anno secondo Schroders


Il futuro si prospetta molto diverso dal passato: nel mondo post-Covid-19, le crepe nelle economie, nelle società e nelle ambizioni ambientali stanno diventando più evidenti. Schroders illustra cinque trend da monitorare nel 2023 nell’ambito degli investimenti sostenibili.

 

Cambiamento climatico e volontà politica. “Il cambiamento climatico è una questione inevitabile” spiega Andy Howard, global head of sustainable investment. “Tutti gli investitori sono esposti al suo impatto, ma anche delle azioni politiche ed economiche volte ad affrontarne le cause. Gli investitori devono assicurarsi che le esposizioni a questi rischi siano considerate in modo ponderato e gestite insieme alle opportunità offerte dalle soluzioni alla sfida climatica”.

Da questo punto di vista, la COP27 tenutasi in Egitto a novembre ha fatto ben poco per consolidare gli impegni globali all'azione. “Detto questo, l'accordo su un fondo per le "perdite e i danni" per aiutare i Paesi in via di sviluppo dovrebbe alleggerire una delle sfide principali per realizzare i cambiamenti necessari a raggiungere gli obiettivi fissati a Parigi nel 2015. Il focus sarà sulla COP28 negli Emirati Arabi Uniti nel 2023”.

 

Capitale naturale. “In questo contesto - prosegue Howard -  il ruolo del capitale naturale e le minacce più ampie alla biodiversità sono centrali. Le minacce al clima sono sintomatiche delle tensioni strutturali tra la crescente domanda di una popolazione mondiale più numerosa, più ricca e più affamata, e le risorse limitate del pianeta per sostenerla. Oggi utilizziamo ogni anno risorse equivalenti a quelle fornite da 1,7 Terre, spingendoci sempre più verso un deficit di capitale naturale e intensificando le minacce che il degrado degli ecosistemi globali comporta. Secondo alcune stime, ogni anno si perdono circa 10.000 miliardi di dollari di valore del capitale naturale, sottolineando le passività nascoste che si accumulano nell'economia globale”.

 

Costo della vita e altre questioni sociali. “A livello umano, una crisi del costo della vita ha preso piede in molti Paesi e, sebbene le pressioni più acute possano diminuire nel 2023, la povertà è una minaccia che terremo sotto controllo” aggiunge Howard. “Potremmo assistere a una maggiore pressione sui sistemi politici. Questo potrebbe minare la fiducia degli investitori nel fatto che la leadership politica definisca chiaramente le priorità, facendo ricadere la responsabilità sulle aziende e sugli investitori come noi. Ci aspettiamo che nel nuovo anno ci si concentri maggiormente sulle questioni sociali, tra cui la gestione del capitale umano, i diritti umani, la diversità e l'inclusione”.

 

Azionariato attivo e impatto. “Con il moltiplicarsi delle forze che determinano il valore nei mercati finanziari, la selezione dei titoli sarà solo una soluzione parziale” evidenzia ancora Howard. “La nostra capacità di portare avanti un’attività di engagement con le società e gli asset in cui abbiamo investito sarà una leva cruciale e necessaria per creare valore per i nostri clienti. Con l'aumento dell'attenzione per l'impact investing, anche l’azionariato attivo sarà una componente importante di queste strategie. Il nostro sondaggio su oltre 700 investitori istituzionali nel 2022 ha rilevato che circa la metà (48%) si concentra sull'impatto dei propri investimenti, rispetto a circa un terzo (34%) nel 2020. Ci aspettiamo che questa tendenza continui”.

 

Regolamentazione. “La regolamentazione si sta diffondendo dall'UE ad altre parti del mondo e le richieste di trasparenza e chiarezza nelle promesse dei prodotti sono giustamente destinate ad aumentare. I titoli dei giornali sul greenwashing hanno sottolineato l'importanza della trasparenza: ecco perché, ad esempio, in vista della COP15, abbiamo firmato la campagna Make it Mandatory di Business for Nature che chiede a tutte le grandi imprese e istituzioni finanziarie di rendere obbligatoria la divulgazione degli impatti e delle dipendenze dalla natura a partire dal 2030”.

 

“Per chi di noi si occupa di sostenibilità nel settore degli investimenti - conclude Howard -  gli ultimi anni sono stati incredibilmente impegnativi. Stare al passo con la portata e il ritmo dei cambiamenti normativi è stato complesso. Così come sviluppare l'analisi e i modelli e adattare il nostro azionariato attivo per approfondire la comprensione delle tendenze strutturali, sociali e ambientali, di fronte a un volume in espansione di dati ESG. E nel 2023 tutto ciò continuerà”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?