Tempo di lettura: 4min

Transizione energetica: come cogliere tutte le opportunità

11/28/2022 | Redazione Advisor

Per gli esperti di Mirova (affiliata Natixis IM) nonostante i combustibili fossili continueranno ad avere un ruolo predominante le alternative verdi possono offrire…


L'invasione russa dell'Ucraina all'inizio di quest'anno è stata per molti paesi, soprattutto in Europa, un campanello d'allarme riguardo alle forniture di energia. Il passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili rimane l'obiettivo a lungo termine ma la nostra tabella di marcia è compatibile con la necessità immediata di sicurezza energetica si chiedono Bertrand Rocher e Marc Briand rispettivamente head of credit research e head of fixed income di Mirova

 

A giugno, a causa di un problema tecnico, il colosso russo dell'energia Gazprom ha ridotto del 60% il flusso di gas naturale attraverso il gasdotto Nord Stream 1.1 Poi, a luglio, l'impianto è stato fermato completamente. Per molti, si tratta di un esempio significativo della necessità di “indipendenza energetica” o comunque della necessità di affrancarci dalla dipendenza dal carbone, dal petrolio e dal gas. Ma il distacco graduale dai combustibili fossili non è affatto scontato.

 

“Oggi il settore energetico è all'origine di quasi tre quarti delle emissioni di gas serra (GHG)2 e da esso dipende la possibilità di scongiurare gli effetti più deleteri dei cambiamenti climatici. La strada per arrivare alla neutralità carbonica (cioè a zero emissioni o "net zero") è però irta di sfide: richiederà sforzi combinati nel campo dell'elettrificazione, un'accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili, come l'eolico o il solare, e l'ottimizzazione del consumo energetico” sottolineano gli esperti di Mirova (affiliata di Natixis IM).

 

Le questioni aperte sono molte. Per alcuni un passaggio accelerato alle fonti rinnovabili potrebbe essere troppo doloroso a breve termine, altri ritengono che la deriva dei costi della neutralità carbonica colpirà soprattutto i più poveri. Per altri non è possibile accelerare la messa a terra di nuova capacità di generazione di energia rinnovabile a tutte le latitudini.

 

Nel frattempo lo scenario a livello globale è molto differente. In USA a fine giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha assunto una decisione che, in apparenza, ritarda l'azione degli USA a favore della transizione verso l'energia pulita. La Corte ha infatti stabilito che l'agenzia per la protezione dell'ambiente (Environmental Protection Agency) potrà fare ricorso al Clean Air Act per realizzare una trasformazione generalizzata solo previa esplicita approvazione del Congresso. Nel frattempo, 16 stati hanno legiferato per imporre la riduzione delle emissioni di gas serra. Ma si tratta tutti di stati a guida democratica.

 

Sul fronte europeo invece con il piano "RePower EU", il Vecchio Continente si prefigge di diversificare le forniture di gas distaccandosi dal gas russo, entro il 2027. Il piano si articola in tre ambiti d'intervento. Nel breve termine, l'UE si concentrerà sull'ottimizzazione e il potenziamento delle infrastrutture per il gas esistenti, allo scopo di favorire la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Mentre nel medio e lungo termine, gli obiettivi cambieranno: la trasformazione energetica velocizzerà varie altre iniziative già in atto come il "Fit For 55" che mira a ridurre del 55% le emissioni di gas serra del continente entro il 2030.

 

Ma i combustibili fossili continueranno ad avere un ruolo preponderante nei mercati energetici, seppure secondo gli esperti di Mirova le alternative verdi e le società che intervengono nella transizione, cioè quelle che si occupano di energia eolica, solare, di stoccaggio di energia, di nucleare, idroelettrico e biomasse, offrano importanti opportunità di investimento.

 

“L'energia nucleare presenta il maggiore potenziale di generazione di energia a basse emissioni di carbonio, ma è costosa e controversa anche se il Parlamento ne ha approvato l'inserimento nella tassonomia verde dell'UE”3 evidenziano gli esperti. “L'idrogeno verde è un altro ambito promettente: ogni chilogrammo di idrogeno verde contiene infatti 2,2 volte energia in più del gas naturale, 2,75 volte in più della benzina e tre volte in più del petrolio greggio” sottolineano da Mirova. “La discussione sulle opportunità associate alla transizione energetica non può però prescindere dal ruolo dei veicoli elettrici (EV). Innanzitutto, la domanda è destinata a crescere notevolmente4: l'anno scorso sono stati acquistati 6,6 milioni di EV, il doppio rispetto al 2020, e il totale potrebbe crescere più del 60% nel 2022, fino a raggiungere 10,6 milioni di veicoli” concludono gli esperti.

 

1 Fonte: CNBC, Luglio 2022

2 Fonte: IEA, Agosto 2021

3 Fonte: Reuters, Luglio 2022

4 Fonte: IEA, Gennaio 2022

 

Per maggiori dettagli clicca qui

Advertisement

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?