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9/12/2022 | Marcella Persola
Nell’immaginario collettivo si ha l’idea che il Fintech e soprattutto le start-up legate a questo ambito possano avere un’attenzione maggiore verso i criteri ESG. Quanto di veritiero c’è in tale constatazione? Non abbiamo dati definitivi al riguardo ma uno studio condotto da Excellence Consulting può aprire qualche riflessione al riguardo. Lo studio intitolato “Startup fintech e orizzonte ESG” condotto, infatti, dalla società di consulenza guidata da Maurizio Primanni (nella foto) in collaborazione con il programma dell’acceleratore fintech e insurtech Fin+Tech, su un campione di 40 startup fintech nazionali presenta una prima fotografia del settore.
Da questa emerge che seppure più del 62% delle startup fintech riconoscono l’importanza strategica dei criteri ESG – Environmental (ambiente), Social & Governance e il 46% si rendono conto che essi esprimono un vantaggio competitivo “essenziale” sia per raccogliere fondi/capitali che per vendere prodotti o stringere accordi commerciali. Tuttavia, “solo” il 46% e il 31% realizzano rispettivamente politiche ambientali sostenibili/energetiche e di Governance. Tra le tre componenti a sorpresa c’è posta molta attenzione al fattore Social (85%).
E riguardo al futuro lo studio mostra che il 46% già attua o ha programmato di investire nei prossimi anni in politiche ambientali, l’85% in quelle sociali e il 54% in governance. Permangono invece ritardi nella comunicazione dei risultati agli stakeholders: ad esempio solo il 23% per quanto riguarda la sostenibilità aziendale e il 46% per il social.
“Questo lavoro – afferma Guido Crespi, partner Excellence Consulting – conferma, da un lato che il tema ESG è fondamentale e irrinunciabile, dall’altro che la messa a terra è difficoltosa: infatti tutte le startup fintech consultate condividono l’importanza del coefficiente ESG, meno son quelle che declinano in concreto tale intenzione. Non a caso è l’elemento Social, più “tradizionale” e da tempo assimilato, che trova maggiore spazio di quelli Environmental e Governace, probabilmente più complessi e dispendiosi da mettere in pratica. Di conseguenza ne risente la capacità delle startup fintech di comunicare tali argomenti agli stakeholders, il che non solo è un freno alla capacità di raccogliere fondi ed emergere sul mercato, ma rischia di lasciare campo aperto a iniziative di green washing da parte di operatori spregiudicati.”
“Come abbiamo approfondito – sostiene Primanni, ceo Excellence Consulting – in un’altra nostra recente analisi “Dalla digital transformation alla digital competition”, la tendenza più recente delle grandi banche internazionali e italiane, a partire da Intesa San Paolo e Unicredit, è di lanciare nuove banche digitali appoggiandosi anche su Fintech che sappiano costruire applicazioni di nuova generazione, con l'obiettivo di convertire nel tempo gli attuali sistemi legacy, spesso punto di debolezza delle banche incumbent. I fattori ESG saranno sempre più rilevanti per le banche, anche nella scelta dei partner, comprese le fintech con cui collaborare. Diventa quindi necessario che esse associano alla consapevolezza anche l’azione nel rendersi oltre che innovative anche sempre più sostenibili.”
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