Tempo di lettura: 3min

Sostenibili, le tre tendenze chiave

9/12/2022 | Marcella Persola

Secondo Stephanie Maier, global head of sustainable and impact investment di GAM Investments sono quelle che caratterizzeranno i prossimi anni.


Normativa, net zero e passaggio da trasparenza a responsabilità sono, nella visione di Stephanie Maier, global head of sustainable and impact investment di GAM Investments, le tre tendenze che rivoluzioneranno e sosteranno il mondo degli investimenti sostenibili nei prossimi anni. 

 

"Il ritmo e la portata degli interventi normativi sull’informativa societaria, sul reindirizzamento dei flussi di capitale, sulla finanza sostenibile più in generale e ora, sempre più spesso, sui prodotti di investimento sostenibili continueranno a caratterizzare lo scenario in cui operiamo" evidenzia l'esperta. Solo nel 2021 è bene ricordarlo ci sono stati oltre 200 interventi su scala globale, tra nuove norme e revisioni. Tra questi, per esempio, la Direttiva UE relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD) e il Regolamento europeo sull’informativa sulla sostenibilità nei servizi finanziari (SFDR) che hanno introdotto nuovi requisiti di rendicontazione relativamente ai fattori ESG, rispettivamente per le imprese e per gli investitori. 

 

"L’introduzione di tali norme, a nostro parere, è stata favorita dal riconoscimento che la finanza privata ha un ruolo decisivo nella gestione e nella soluzione delle principali problematiche correlate alla sostenibilità. Se vogliamo costruire un’economia sostenibile net zero, gli organismi che parteciperanno a tale processo dovranno avere a disposizione abbondanti capitali. Nel breve termine ci aspettiamo norme più rigorose sui dati ESG e sui fornitori di rating, e continueranno anche i tentativi di armonizzazione e ottimizzazione dell’informativa aziendale" prosegue Maier.

 

Altro tema che diventerà sempre più centrale è quello della decarbonizzazione. Essa è essenziale per evitare le conseguenze più catastrofiche dei cambiamenti climatici. Per questo molti governi e anche la finanza privata si stanno già muovendo in tal senso. Circa il 20% delle 2.000 aziende più grandi al mondo si è impegnato a raggiungere, in un modo o nell’altro, la neutralità carbonica. "Non dobbiamo però sottovalutare le difficoltà di realizzazione di tali obiettivi, soprattutto in considerazione del fatto che i sistemi finanziari sono stati destabilizzati dalla guerra e dall’impennata inflazionistica che aggravano altre problematiche importanti, come la sicurezza e l’accessibilità dell’energia" ricorda l'esperta di GAM Investments.

 

Per poter centrare gli obiettivi sul clima, secondo l’IEA, gli investimenti nell’energia pulita dovranno triplicare fino a circa 4 mila miliardi di dollari entro il 2030. Sarà quindi necessaria una maggiore collaborazione tra gli investitori per mobilitare ingenti finanziamenti, e gli investitori che dovranno assumersi la responsabilità del conseguimento degli obiettivi concordati.

 

"Alle aziende viene chiesto sempre più spesso di presentare piani di transizione climatica validi per un futuro low carbon. Finora, durante la stagione delle assemblee generali, sono state votate oltre 30 proposte sul clima presentate dal management, più dello scorso anno. Gli investitori, come noi, hanno il dovere di esaminare in dettaglio le proposte e intervenire alle assemblee degli azionisti se reputano che non siano sufficienti. Nel Regno Unito, a seguito di un annuncio fatto durante la COP26, il Tesoro ha lanciato la Task force per il piano di transizione sul clima nell’intento di delineare uno standard per i piani di transizione climatica. Si cercherà, in particolare nei prossimi due anni, di concordare le caratteristiche ottimali di un piano di transizione" dichiara Maier.

 

Infine la terza tendenza individuata dall'esperta riguarda il passaggio dalla trasparenza alla dimostrazione di responsabilità. Ciò vale sia per il settore finanziario che per le imprese.

 

"Per fare un esempio, oltre 13.000 imprese in Asia e in Cina, che corrispondono al 64% circa della capitalizzazione di mercato globale, nel 2021 hanno pubblicato i dati attraverso CDP sui cambiamenti climatici, sulla sicurezza dell’acqua e sulla deforestazione. Si tratta di un incremento del 37% dal 2020. È un passo avanti importante sul fronte della trasparenza, tuttavia ora le aziende devono dimostrare anche di sapersi assumere le proprie responsabilità" spiega l'esperta. "La maggior parte delle aziende oggi ci informa sul modo in cui alcune problematiche come il clima influiscono sull’impresa, ma le nuove norme verosimilmente imporranno alle aziende di delineare anche l’impatto della loro attività sul clima" conclude Maier.

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?