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Trezzi (Nuveen): la forza delle risorse naturali nei mercati privati

7/12/2022 | Redazione Advisor

Gli investimenti in terreni agricoli e boschivi oltre che offrire rendimenti interessanti rispetto alle altre classi di attivo, rappresentano anche un forte elemento di diversificazione e di copertura contro l’inflazione.


Dalla rivoluzione industriale, l'attività economica ha generato un'enorme crescita, ma ha anche degradato il capitale naturale della Terra - ossia l'aria, le terre, le acque, la biodiversità e quell’insieme di servizi eco-sistemici di regolazione, supporto e cultura che alimentano l’economia globale e il benessere umano. E ora sappiamo che questo sta compromettendo gravemente la capacità della natura di sostenere la società e la prosperità futura.

 

 

Il World Economic Forum stima che 44 trilioni di dollari USA all’anno dipendano proprio dal Capitale Naturale e quindi il declino globale della natura metterebbe a rischio questo valore economico e il benessere delle persone in tutto il mondo.

I portafogli istituzionali, secondo Nuveen che gestisce oltre 10 miliardi per conto di TIAA in risorse naturali da oltre 35 anni, possono svolgere un ruolo fondamentale nell'affrontare questa sfida globale. Attraverso investimenti di Private Markets in Farmland e Timberland  gestiti in modo sostenibile, si  può trarre vantaggio dalle tendenze globali a lungo termine (quali aumento della popolazione ed aumento della domanda di soluzioni climatiche scalabili), garantendo interessanti rendimenti per i loro stakeholder e benefici per la società nel suo complesso.

 

Entro il 2050, la produzione di cibo, fibre e legname dovrà sostenere oltre 9,7 miliardi di persone. Di fronte alla continua crescita della popolazione e e alla limitata disponibilità di suolo sono necessari investimenti per rendere più produttivi e sostenibili i terreni agricoli e boschivi. Inoltre, la riduzione delle superfici coltivate in alcune aree geografiche farà aumentare i valori dei terreni agricoli e boschivi di alta qualità e resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo le Nazioni Unite, l'area forestale globale si sta riducendo di 4,7 milioni di ettari all'anno, anche se il tasso di variazione è rallentato dal 1990. Per combattere la deforestazione e la gestione non sostenibile, le foreste e le praterie naturali che ancora esistono sono oggetto di una protezione crescente, finalizzata alla conservazione della biodiversità e alla mitigazione del clima.

 

Come classe di attività, gli investimenti in Natural Capital, come i terreni boschivi e agricoli presentano la minore intensità media di carbonio (o emissioni nette di CO2 per dollaro investito) tra le classi di attivo alternative e tradizionali.  Tali allocazioni quindi possono bilanciare i settori ad alta intensità di emissioni all'interno di un portafoglio istituzionale, contribuendo a raggiungere gli obiettivi climatici in modo efficiente e senza dover sacrificare inutilmente i rendimenti.

 

“Negli ultimi 30 anni gli investimenti in terreni agricoli e boschivi hanno ottenuto rendimenti totali interessanti rispetto a classi di attività come le azioni, le obbligazioni e gli immobili, offrendo al contempo forti vantaggi di diversificazione e una copertura contro l’inflazione” sottolinea Sergio Trezzi (nella foto), managing director di Nuveen.

 

Su tale fronte se misurati sulla base del rapporto rischio-rendimento, gli investimenti in Farmland e Timberland si confrontano positivamente con altre classi di attività, dimostrando forti rendimenti per unità di rischio. La volatilità annua dei terreni agricoli è paragonabile a quella del reddito fisso globale, ma ha garantito un rendimento più elevato. Anche i terreni boschivi presentano rendimenti più elevati rispetto alle classi di attivi a reddito fisso di base, con una volatilità leggermente superiore. E anche sul fronte hedge contro l’inflazione i rendimenti storici dei terreni agricoli e dei terreni boschivi hanno superato l'inflazione in diversi contesti di mercato. Il rendimento totale dei terreni agricoli (rappresentato dall'indice NCREIF Farmland) è stato più che doppio rispetto al tasso di inflazione in quasi tutti gli ultimi 30 anni.

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