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Fondi sui bond sostenibili, più stabili e meno costosi

5/17/2022

Una ricerca di EFAMA evidenzia che questi strumenti hanno rendimenti aggiustati per il rischio più elevati e commissioni inferiori rispetto ai fondi obbligazionari tradizionali


Investire in fondi obbligazionari sostenibili è diventato sempre più popolare, in linea con il crescente interesse degli investitori per i temi di sostenibilità. E’ quanto rileva EFAMA nel suo ultimo report “Sustainable UCITS Bond Funds for a Better Future”, che analizza le caratteristiche, le performance e le commissioni di questa categoria di fondi, e li mette a confronto con i fondi obbligazionari tradizionali.

 

Entrando nel dettaglio, il report evidenzia che tra la fine del 2011 e il 2021, il patrimonio gestito in fondi sui bond sostenibili è cresciuto del 291%, passando da 159 miliardi di euro a 621 miliardi di euro. E’ aumentata anche la percentuale di asset investiti in bond sostenibili sul totale del patrimonio gestito in fondi obbligazionari, confermando anche in questo caso lo spostamento della preferenza degli investitori verso soluzioni di investimento sostenibili. Mentre a fine 2011 la quota del patrimonio netto dei fondi obbligazionari sostenibili sul totale degli oicr obbligazionari ammontava al 16,5%, a settembre 2021 la percentuale era salita al 20%. Altrettanto significativo è il fatto che il numero di fondi obbligazionari sostenibili ammontava a 1.411 alla fine del 2020, rispetto ai 4.548 fondi obbligazionari tradizionali nel database di Morningstar Direct.

 

Per quanto riguarda le performance, il report mette in luce che negli ultimi dieci anni i fondi obbligazionari sostenibili hanno mostrato, in media, rendimenti annui leggermente inferiori rispetto ai fondi obbligazionari tradizionali (4,0%, contro 4,7%), con l’eccezione del 2020, nel pieno delle turbolenze di mercato causate dalla pandemia. I motivi per cui i fondi obbligazionari sostenibili hanno sovraperformato durante la fase di risk off causata dal Covid potrebbero essere diversi, ma uno di questi, probabilmente il più importante è che i fondi obbligazionari sostenibili sono meno esposti ai settori dell’energia tradizionale, che sono quelli che hanno maggiormente risentito del rallentamento economico indotto dalla pandemia. Allo stesso tempo, l’analisi rileva che i fondi obbligazionari sostenibili hanno registrato rendimenti aggiustati per il rischio costantemente più elevati rispetto ai loro omologhi tradizionali negli ultimi 5 anni.

 

Infine, EFAMA ha completato la sua analisi osservando l'evoluzione delle commissioni dei fondi obbligazionari dal 2017, determinando la commissione media annua per una categoria obbligazionaria come media semplice di tutte le commissioni nell'universo dei fondi a fine anno (a dicembre). Dall’analisi emerge che la commissione media dei fondi sostenibili è scesa dallo 0,71% nel 2017 allo 0,59% nel 2021. Inoltre, il report rileva che i fondi obbligazionari sostenibili applicano commissioni inferiori rispetto ai fondi tradizionali (0,59% rispetto allo 0,76% del 2021) e che la differenza negli ultimi anni è aumentata. Questa disparità tra le commissioni dei fondi obbligazionari sostenibili e quelle dei fondi tradizionali può essere spiegata secondo gli analisti di EFAMA dalla crescente concorrenza nel mercato dei fondi negli ultimi anni, durante i quali sono stati lanciati ma maggior parte dei fondi obbligazionari sostenibili, nonché dal fatto che i gestori di fondi offrono commissioni più competitive al fine di rendere popolari i fondi sostenibili tra i loro clienti tradizionali. Infine, un altro fattore che spiega le commissioni più basse dei fondi obbligazionari sostenibili potrebbe essere correlato alla necessità di “ricompensare” gli investitori per il fatto che questi strumenti tendono a offrire rendimenti inferiori a causa della loro minore esposizione al rischio di credito.

 

 “I fondi obbligazionari sostenibili sembrano adatti a soddisfare le esigenze degli investitori che cercano un profilo rischio-rendimento favorevole e soluzioni di investimento sostenibili ed economicamente vantaggiose” ha commentato Vera Jotanovic, senior economist di EFAMA. “In prospettiva, speriamo di poter analizzare la composizione del portafoglio di questa tipologia di fondi e, in particolare, la misura in cui investono in green bond”.

 

"Ci aspettiamo che l'adozione dello standard europeo dei green bond e le importanti iniziative guidate dal mercato diano una spinta all’aumento della domanda e dell’offerta di obbligazioni sostenibili, e che andando avanti abbiano un impatto positivo sullo sviluppo dei fondi obbligazionari articolo 9” ha aggiunto Tanguy van de Werve, direttore generale di EFAMA. “Ciò rafforzerebbe la leadership dell'UE nell’universo della finanza sostenibile".

 

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