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ETF ESG: il voto che fa la differenza

10/12/2021 | Redazione Advisor

Spesso il termine “passivo” è frainteso, soprattutto in relazione al voto e all’engagement. Mentre anche un approccio passivo può fornire risultati concreti e positivi


Durante i primi otto mesi del 2021, il 46% di tutti i flussi ETF domiciliati in Europa ha riguardato prodotti ESG. In particolare la società di ricerca e consulenza ETFGI ha notato che i flussi dei primi sette mesi dell’anno hanno superato per intero quelli del 2020. Precisamente, gli afflussi mensili hanno portato il patrimonio totale gestito (AuM) degli ETF ESG a 187,8 miliardi di dollari.

 

E non si tratta solo di un fenomeno europeo. Secondo Bloomberg Intelligence, gli ETF ESG a livello globale raggiungeranno 1 trilione di dollari entro il 2025. Il mese di luglio 2021 ha segnato il 64° mese consecutivo di flussi netti positivi per gli ETF ESG a livello globale. Guardando al 2021 si può considerare che quasi il 75% dei flussi ETF ESG da inizio anno ha riguardato prodotti passivi con focus sui titoli con punteggi ESG più elevati o ai quali si applicano criteri “best in class” severi o moderati.

 

I numeri parlano chiaro: con flussi significativi e persistenti negli ETF ESG, gli investitori stanno sfruttando i vantaggi degli ETF (trasparenza, accessibilità, costi generalmente bassi) per raggiungere i loro obiettivi di investimento ESG.

 

Tuttavia, ci sono ancora alcune criticità. Secondo un sondaggio condotto da Invesco la preoccupazione principale degli investitori è di evitare il greenwashing, poiché alcuni ETF ESG potrebbero non essere allineati con gli obiettivi dichiarati. Infatti non è molto chiaro come selezionare un ETF ESG genuino, data l’origine del mercato degli ETF di tipo ESG e l’ulteriore processo di sviluppo in corso per gli standard normativi e qualitativi. In effetti, alcuni investitori potrebbero essere inconsapevolmente esposti a società, settori e risultati con cui non vogliono avere a che fare.

 

C’è un altro fattore da tenere in considerazione. Gli investitori dovrebbero anche valutare se i loro ETF ESG sostengono la pratica del proxy voting e promuovono programmi di coinvolgimento con le società. In effetti, questi sono probabilmente tra i meccanismi più efficaci per ridurre il rischio, massimizzare i rendimenti ed esercitare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

 

Tradizionalmente, per gli investitori il voto e l’engagement sono attività appannaggio esclusivo dei fondi attivi. Ma il termine “passivo” è spesso frainteso, soprattutto in relazione al voto e all’engagement. Un ETF è passivo se replica fedelmente un indice. In particolare, un ETF, che utilizza la replica fisica, acquista e detiene i titoli nell’indice, il che conferisce diritti di voto e l’opportunità di iniziare a interagire con il management della società. Ma non tutti i fornitori di ETF hanno la capacità di votare o di coinvolgere i team dirigenziali delle società partecipate.

 

Invesco, ad esempio, evidenzia come i suoi ETF ESG possano beneficiare del processo di engagement con la società svolto dai team ESG e di investimento. La piattaforma proprietaria brevettata di proxy voting facilita le decisioni di voto basate sugli investimenti. Invesco considera l’engagement come un’opportunità per promuovere un miglioramento continuo.

 

E tra i più recenti best-practice attuate indica il caso di ArcelorMittal, noto colosso industriale mondiale operante nel settore dell’acciaio, che sebbene abbia attuato una promozione della riduzione delle emissioni di carbonio, le sue emissioni totali di carbonio su base assoluta sono elevate.

 

Dal 2020 al 2021, Invesco ha tenuto con ArcelorMittal quattro riunioni di engagement riguardo le performance della società in materia di fattori ambientali. Durante queste riunioni, Invesco ha evidenziato le aree chiave in cui i punteggi di ArcelorMittal risultavano più bassi, e infine ha suggerito un aumento delle spese di ArcelorMittal per gli investimenti legati al cambiamento climatico. ArcelorMittal ha accolto il feedback in modo proattivo e ha sviluppato tre tecnologie di decarbonizzazione che poi sono state testate in tre progetti pilota. Questo testimonia come il dialogo e l’attività di engagement possano portare a dei cambiamenti positivi.

 

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Le informazioni riportate in questo documento sono aggiornate a settembre 2021, salvo ove diversamente specificato. Le opinioni espresse da professionisti o da un centro di investimento d'Invesco si basano sulle attuali condizioni di mercato, possono differire da quelle espresse da altri professionisti o centri d'investimento e sono soggette a modifiche senza preavviso.

II presente documento è stato comunicato in Italia da Invesco Management S.A., President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg.

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