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Gli investitori europei puntano solo su aziende sostenibili

9/21/2021 | Redazione Advisor

Da una ricerca di HSBC emerge che quasi la totalità del campione (99,6%) afferma che è “importante” o "di vitale importanza" che le realtà in cui investono si preparino agli effetti del cambiamento climatico


Nell’ambito di una spinta globale verso la carbon neutrality, le società europee che raccolgono finanziamenti nei mercati dei capitali sono all’avanguardia rispetto ai propri peer a livello globale: secondo la Sustainable Financing and Investing Survey 2021 di HSBC, infatti, il 24% degli emittenti ha già assunto un impegno net-zero, contro il 16% a livello globale. Inoltre, la stragrande maggioranza degli emittenti in Europa (97%) e in tutto il mondo (94%) sta pianificando di allontanarsi da modelli di business che implicano sfide ambientali e sociali entro i prossimi cinque anni. 

Gli investitori europei vogliono che siano le aziende ad implementare questi cambiamenti, e quasi la totalità del campione (99,6%) afferma che è “importante” o "di vitale importanza" che le realtà in cui investono si preparino agli effetti del cambiamento climatico. Quasi l'11% (contro il 23% a livello globale) di coloro che lo ritengono “di vitale importanza” dichiara che disinvestirà da quelle aziende che non hanno piani di transizione credibili. Nel loro impegno verso la carbon neutrality, gli investitori europei sono leader a livello mondiale: il 38% ha già sottoscritto un impegno net-zero, rispetto al 17% degli investitori a livello globale. Il 91% degli investitori europei (il 43% l'anno scorso) inoltre afferma di avere implementato politiche a livello aziendale sugli investimenti responsabili o sulle questioni ESG, segnando la percentuale più alta di qualsiasi altra regione. Il 27% delle società emittenti in Europa afferma che le proprie attività sono già state impattate dai cambiamenti climatici, rispetto al 50% a livello globale. Allo stesso tempo, il 72% degli emittenti europei dichiara di considerare la riduzione o lo stop di alcune attività commerciali che potrebbero essere esposte ai cambiamenti climatici, la percentuale più alta di qualsiasi altra regione a livello globale. Il 68% di tutte le aziende intervistate nella regione sta valutando di avviare o incrementare attività che trarranno beneficio dal contesto di cambiamento climatico.

Colin Bell, ceo di HSBC Bank plc e HSBC Europe, ha dichiarato: “La spinta verso una maggiore sostenibilità è diventata un movimento globale e gli investitori e gli emittenti europei sono in prima linea, dimostrando come si potrà configurare il cambiamento in molte aree. La transizione verso un'economia globale net-zero richiederà sforzi collaborativi e coerenti tra le nostre economie e società, con la finanza sostenibile che ricopre un ruolo chiave. Continueremo a supportare i nostri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di crescita e sostenibilità”.

Gerd Pircher, ceo di HSBC in Italy, ha commentato: “In particolare in Italia c’è da tempo una forte sensibilità per i temi della sostenibilità, culminata quest’anno nell’istituzione del Ministero della transizione ecologica e nell’allocazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo ci dà la conferma che nel nostro Paese, così come in linea generale in tutta Europa, la spinta a strutturare politiche e attività finanziare per favorire la tutela dell’ambiente deve essere condivisa da tutti i player in gioco”.

Un numero crescente di investitori europei (l’88% rispetto al 54% dello scorso anno) afferma che ora non c'è nulla che li trattenga dal perseguire investimenti basati sui criteri ESG. Con la media globale al 64%, la percentuale europea è la più alta di tutto il campione. Del 12% che afferma di non essere ancora pronto, quasi la metà (il 43%) afferma che si tratta di una carenza di competenze o di personale qualificato.

Gli investitori europei pensano ancora che gli emittenti debbano migliorare le loro disclosure ambientali con il 38% che le bolla come "inadeguate". Più della metà di essi (il 66%), inoltre, è anche preoccupata per il greenwashing o per le false dichiarazioni in materia di benefici ambientali. Esistono progetti per creare sistemi di etichettatura volti a dimostrare che determinate attività sono verificate in modo indipendente come sostenibili, ad esempio le infrastrutture sostenibili. Il 64% degli investitori europei ha affermato che sarebbe molto più fiducioso a investire in esse se tale sistema di etichettatura venisse implementato.

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