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Da nicchia a mainstream, cronaca dell’ascesa “green”

7/22/2021 | Redazione Advisor

Le obbligazioni verdi dal 2014 a oggi hanno registrato una crescita esponenziale che ha visto un forte consolidamento durante l’emergenza Covid-19. E adesso il mercato...


Il mondo è cambiato. O meglio. Il mondo sta cambiando. I lunghi mesi di emergenza dettati dal Covid-19 hanno fatto emergere nuove priorità e portato tutti a concentrarsi in maniera più consapevole sul futuro del Pianeta, andando oltre i propri interessi. Gli effetti delle chiusure sulla nostra vita quotidiana hanno anche avuto un impatto positivo tangibile sotto forma di cieli limpidi, acqua più pulita, con un calo senza precedenti delle emissioni di carbonio e con una minore pressione sugli ecosistemi naturali: tutte tendenze ambientali benefiche che dobbiamo salvaguardare in un mondo post-pandemia. 

Un’urgenza ben compresa anche dai governi: la crisi, infatti, ha riportato il clima in cima all’agenda di molti politici, di molte aziende e di molte organizzazioni sovranazionali di tutto il mondo che dichiarano, con maggiore convinzione, il proprio impegno per una ripresa verde. Il Green Deal europeo, per esempio, mira a rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. 

Ma se gli obiettivi ambientali fissati da iniziative internazionali come l’Accordo di Parigi e l’European Green Deal devono essere raggiunti, la portata dei finanziamenti verdi che si renderanno necessari supererà di gran lunga quanto visto finora. In un tale contesto il mercato del debito pubblico, per sua natura e dimensione, si presta particolarmente bene. 

Le obbligazioni verdi, grazie alla loro chiara struttura di utilizzo dei proventi, possono infatti mirare, anche, a progetti legati al clima e avere un impatto ambientale diretto. Proprio per questo NN Investment Partners (NN IP) prevede che la domanda di obbligazioni verdi continuerà a crescere fortemente: come risultato di un outlook positivo e dell’emissione di green bond più forte del previsto vista finora nel 2021, NN IP ha alzato la sua stima per l’emissione di tutto l’anno a 400 miliardi di euro. 

Questo spingerà il mercato globale dei green bond ben oltre 1 trilione entro la fine dell’anno, rispetto ai 700 miliardi raggiunti alla fine del 2020. Nei prossimi due anni, NN IP si aspetta che il mercato continui a crescere rapidamente, superando la soglia dei 2 trilioni entro la fine del 2023.
In meno di un decennio, il mercato dei green bond si è trasformato da un mercato di impatto di nicchia a uno dei segmenti più dinamici del reddito fisso, diventando un mercato mainstream a tutti gli effetti. 

La vera crescita, per molti, è iniziata nel 2014, quando l’International Capital Market Association (ICMA) ha pubblicato i primi Green Bond Principles, aumentando la trasparenza per gli investitori e chiarendo i requisiti per gli emittenti. Dal 2014 a oggi è diventato sempre più evidente che per investitori e stakeholder non è più sufficiente l’etichetta del prodotto, oggi per attrarre capitali servono prove tangibili che l’investimento stia davvero facendo la differenza. 

Una domanda alla quale i gestori devono rispondere è: qual è l’impatto positivo che hanno avuto le vostre strategie green bond? Una questione che impone un livello di trasparenza ancora più elevato, per questo anche dal fronte normativo sono arrivate, recentemente, numerose novità.

“I nuovi regolamenti e incentivi sul clima avranno un enorme impatto sul panorama degli investimenti, alzeranno ulteriormente il livello di trasparenza e di divulgazione, aumenteranno la liquidità e la diversità nel mercato e incoraggeranno una più ampia gamma di emittenti corporate a diventare verdi” afferma Edith Siermann, Head of Fixed Income Solutions and Responsible Investing di NN Investment Partners, che non ha dubbi: “Le nostre strategie green bond ci forniscono un veicolo prezioso attraverso il quale possiamo avere un impatto ambientale positivo e dimostrabile e mostrare chiaramente ai nostri investitori il nostro approccio”.

Ma a questo punto, qual è l’impatto positivo che hanno avuto le strategie green bond di NN Investment Partners nel 2020?

“Crediamo che “il grado di verde” di un’obbligazione sia determinato non solo dai progetti che finanzia, ma anche dalla strategia dell’emittente” risponde Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bonds di NN Investment Partners. “Questo significa che applichiamo il nostro approccio rigoroso per creare un vero universo ad impatto. Questo approccio, combinato con un reporting trasparente sull’impatto raggiunto, è per noi cruciale in quanto offre agli investitori la prova che la loro allocazione ai green bond riduce l’impronta di carbonio dei loro portafogli a reddito fisso senza sacrificare la liquidità e i rendimenti”.

E, numeri alla mano, le nuove cifre pubblicate nell’ultimo Green Bond Funds Impact Report 2020 di NN IP mostrano che i fondi obbligazionari verdi della società di gestione, che nel mese di luglio hanno raggiunto un asset under management (AuM) di 4 miliardi di euro, hanno risparmiato 561.211 tonnellate di emissioni di anidride carbonica durante l’anno solare. 

Questa metrica indica la quantità di CO2 per ogni tipo di gas serra con lo stesso potenziale di riscaldamento globale. Il settore delle energie rinnovabili è il principale beneficiario delle allocazioni di tutte le categorie di portafogli green bond di NN IP e l’impatto è misurato in termini di capacità aggiunta e di produzione annuale di energia rinnovabile: nel 2020, 333 megawatt di energia rinnovabile sono stati aggiunti alla rete, 835 gigawattora (GWh) di energia rinnovabile annuale sono stati generati e 42 GWh di energia sono stati risparmiati. NN IP ha intrapreso 97 attività di engagement con 92 emittenti in nove settori, inclusi 9 emittenti sovrani, 34 emittenti legati ai governi e 49 emittenti corporate.

“Un reporting regolare e trasparente è uno strumento potente negli investimenti in green bond, in quanto fornisce la prova definitiva che i proventi sono veramente destinati a progetti verdi ammissibili con benefici ambientali” spiega ancora Bos. “Il calcolo delle metriche d’impatto di NN IP si basa sui dati del database proprietario di obbligazioni verdi. NN IP segue e valuta 755 obbligazioni verdi che coprono 10 settori in 47 paesi/regioni. Il nostro approccio rigoroso alla creazione di un vero universo ad impatto si traduce nell’esclusione di circa il 20% del totale delle emissioni nell’universo ufficiale dei green bond globali, che sono valutati come non verdi”.

Ed è anche grazie a questo approccio che, secondo il Lead Portfolio Manager di NN IP, si giustifica il traguardo raggiunto dei 4 miliardi di euro di asset in gestione nelle strategie obbligazionarie verdi dedicate a cinque anni dal lancio del primo fondo green bond di NN Investment Partners, un traguardo che rafforza la convinzione di NN IP che i green bond rappresentino oggi una proposta interessante per gli investitori che cercano un impatto ambientale positivo nel reddito fisso. 

Ma, alla fine, quali sono i fattori alla base del crescente interesse per le obbligazioni verdi tra gli investitori? “Identifico in particolare tre fattori” risponde Bos: “(1) un processo decisionale degli investitori sempre più guidato dal desiderio di affrontare il cambiamento climatico; (2) una crescita del mercato, sia nello spazio corporate sia in quello sovrano, che sta facilitando la diversificazione settoriale. Sempre più aziende industriali, di comunicazione e tecnologiche si rivolgono al mercato dei green bond per finanziare progetti verdi, in un segmento che tradizionalmente era di dominio dei settori finanziari e dei servizi pubblici; (3) gli investitori stanno diventando più consapevoli dei benefici sulle performance delle obbligazioni verdi rispetto a quelle non verdi e delle opportunità di utilizzarle per sostituire almeno una parte della loro allocazione di credito non green. Questa tendenza si somma alla crescente convinzione che ogni investitore a reddito fisso può finanziare un cambiamento positivo generando al contempo una solida performance finanziaria”.

E non è un caso che il forte percorso di crescita del mercato dei green bond nella seconda metà del 2020 è continuato nel 2021: l’emissione di obbligazioni verdi ha raggiunto a marzo un nuovo massimo mensile (58 miliardi di euro), superando facilmente il precedente record di settembre 2020 (44 miliardi di euro).

“Sono orgoglioso di osservare il continuo e crescente interesse per le nostre strategie green bond. Sin dal 2014, da quando siamo diventati attivi nel mercato delle obbligazioni verdi, abbiamo creduto che l’allocazione in green bond permetta agli investitori di avere un impatto ambientale senza sacrificare liquidità e rendimenti. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato e messo a punto il nostro approccio man mano che il mercato è cresciuto ed è diventato più sofisticato, ma questa nostra convinzione di base è rimasta invariata. Se già allora era possibile per gli investitori del reddito fisso sostituire parte della loro esposizione al credito con obbligazioni verdi, oggi il mercato dà loro molte più opportunità rispetto a uno o due anni fa” conclude Bram Bos, che avverte: “il mercato continua a diversificarsi rapidamente, con l’ingresso di nuove etichette come i transition bonds, i sustainability-linked bonds e i social bonds. Questo fornisce agli investitori sia opportunità che una nuova serie di sfide. Mentre i green bond sono fortemente focalizzati sull’impatto ambientale, l’attenzione verso le questioni sociali sta aumentando. NN IP ritiene, in particolare, che i social bond offriranno agli investitori future opportunità di contribuire ad affrontare le questioni sociali utilizzando strutture di prodotto strettamente allineate ai green bond”.



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