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11/15/2024 | Daniele Barzaghi
Finint Private Bank ha presentato il suo nuovo ufficio studi The Lighthouse, “un polo di analisi e ricerca sugli scenari economici e di mercato, con un focus particolare sul segmento liquido del fixed income” secondo le parole usate dal group ceo Lucio Izzi (al centro in foto), “nato per favorire il dialogo strategico con i clienti istituzionali e privati, attraverso aggiornamenti di mercato e approfondimenti quotidiani e periodici”.
“Finint Private Bank ha un piano di crescita piuttosto ambizioso; una crescita che vediamo possibile su ogni fronte” ha poi preso la parola Paolo Tenderini (a destra in foto), a.d. di Finint Private Bank. “Noi siamo una banca particolare: siamo l’operatore italiano che più utilizza lo strumento della consulenza evoluta, che copre il 50% dei clienti e il 43% delle masse. È da 15 anni ormai che qui si approccia l’investitore con questa proposizione”.
“In termini di attivo stiamo crescendo più del mercato” prosegue facendo un primo bilancio a poco più di un anno dalla sua nomina. “I nostri dati di raccolta procapite sono sistematicamente superiori a quelli di quasi tutti i competitor e ora puntiamo alle aree di crescita tipiche: rafforzamento della rete, focalizzazione sulla clientela di fascia alta, e una continua evoluzione dell’offerta sia dal punto di vista dei contenuti sia dell’offerta digitale”.
“In questo contesto e considerando l’andamento dei mercati, il progetto Lighthouse affidato a Jacopo Ceccatelli (a sinistra in foto), responsabile della nostra direzione Clientela istituzionale, rappresenterà una leva fondamentale per poter approcciare la fascia di clientela che più ci interessa, compresi i profili corporate e i family office, che già ci conosce per la nostra forza sull’offerta di finanza straordinaria”.
“Abbiamo portato all’interno del gruppo una expertise su mercati più liquidi, in particolare dei prodotti a reddito fisso” si è unito Ceccatelli, entrato in Finint PB nel 2021 e con oltre 30 anni di esperienza nel settore. “Negli anni di tassi negativi il fixed income era un po’ passato di moda. Ora è ritornato di grande interesse e riteniamo si possa approcciare in maniera meno banale, coinvolgendo la nostra clientela con questa piattaforma molto pragmatica, molto facile da utilizzare. Perché il reddito fisso è sempre stata la pietra angolare dei portafogli di investimento italiani e ora è tornato per restare”.
“In questo senso, come banca-rete, cerchiamo professionisti della consulenza che abbiano la capacità di sfruttare tutti i contenuti e le competenze che possiamo mettere a loro disposizione” riprende la parola Tenderini. “E poco importa se è necessario inquadrare i nuovi colleghi come consulenti finanziari mandatari o come banker dipendenti. Il sistema misto offre dei vantaggi e non cambia il modo di lavorare: il tema semmai è che tutti insieme dobbiamo arrivare ai 6 miliardi di patrimonio dai 4,1 attuali. Oggi siamo una rete da 190 advisor: non immagino che arriveremo a 400; si tratta semmai di modulare, di far crescere la rete che c’è oggi, valorizzandola e inserendo i professionisti che ci aiuteranno in questa evoluzione. Mi piace molto l’idea di un nostro posizionamento a metà tra i modelli di grande banca-rete e di consulenza indipendente: ne parliamo molto. Siamo in quella fascia un po’ utile a tutti e per questo le nostre proposte possono essere interessanti anche per una SCF che intenda crescere”.
“Finint Private Bank già oggi sta diventando sempre più centrale all’interno del gruppo come motore della crescita, per quella capacità di mettere insieme relazione con contenuti che arrivano dalle altre divisioni” conclude Paolo Tenderini. “È quello di cui parlano tutti ma in organizzazioni più grandi non si riesce davvero a creare un dialogo reale ed efficace tra i diversi specialisti”.
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