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5/6/2020 | Redazione Advisor
La chiave per sostenere la ripresa è abbassare le imposte e disboscare una volta per tutte la giungla fiscale. Basta cone “l’equazione sbagliata” secondo la quale “accrescendo le entrate il debito si riduce della stessa entità”. Dopo “una stangata fiscale nessuno agirà più come prima. E ciò riduce la crescita del prodotto lordo e aumenta il debito in rapporto al PIL”. Ad affermarlo, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Foglio, il fondatore e presidente di Banca Mediolanum Ennio Doris che indica nella burocrazia - e non nell’Unione Europea - il grande nemico della ripresa oggi.
“L’Unione Europea ha messo a disposizione una quantità di finanziamenti che non riusciamo a usare per colpa delle procedure burocratiche, delle resistenza e dei pregiudizi anti impresa” chiosa Doris. “Invece il nuovo ponte di Genova dimostra che se si vuole si può fare in fretta e bene”. Insomma ora è il momento di abbattere definitivamente la convinzione che le tasse non si possono ridurre e che la burocrazia non si può snellire. Soprattutto quando si parla di prestiti alle imprese. Ma servirebbe un “Winston Churchill” italiano per sbloccare tutta la situazione. O una politica capace di affrontare l’emergenza senza conflittualità.
E il risparmio? Che ruolo può svolgere? Deve essere difeso e impiegato per uscire dalla crisi. Ovviamente non con nuove tasse ma con l’utilizzo di strumenti come i Piani Individuali di Risparmio destinati alle PMI.
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