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4/9/2018 | Redazione Advisor
Federpromm punta il dito contro la posizione assunta da Fideuram - Ispb di revocare il mandato ai consulenti finanziari con portafogli inferiori a 5 milioni di euro. Questa decisione, si legge in una lettera di Federpromm aperta a tutti i CF che operano con un mandato, “pone una seria riflessione a tutti i colleghi, ma soprattutto alle associazioni di categoria di affrontare in termini sindacali la tutela dei diritti soggettivi dei propri associati”.Secondo l’associazione guidata dal segretario generale Manlio Marucci (nella foto), l’arrivo della MiFID II ha favorito “figure manageriali avide di accaparrarsi i migliori clienti” e governare “i consulenti che strutturalmente non sono riusciti a costruirsi un portafoglio clienti dignitoso per il oro equilibrio economico”.
“Era inevitabile che le contraddizioni esplodessero causa la forma di contratto - quello di agenzia tra i più ortodossi - applicato al settore dell’intermediazione finanziaria”. Federpromm-Uiltucs, in particolare, menzionano il recente piano del gruppo Intesa Sanpaolo di “forzare la dismissione della rete dei CF con patrimonio sotto la soglia di 5 milioni di euro” prosegue la lettera, sta programmando un incontro con le rappresentanze politico e istituzionali per aprire un tavolo di confronto tale da verificare che non venga penalizzato nessun consulente finanziario”. In particolare, il sindacato conta di verificare come “vengono o siano state assunte tali decisioni unilaterali nel rispetto delle norme e regolamenti disciplinanti un settore così delicato quale quello della consulenza finanziaria”.
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