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4/5/2017
I PIR? Cambieranno in meglio lo scenario italiano, saranno positivi per i risparmiatori, per le società di gestione e per il Paese. Le parole sono di Ennio Doris (nella foto), fondatore e presidente di Banca Mediolanum, che è intervenuto durante l'assemblea degli azionisti a Basiglio. "I PIR porteranno grandi vantaggi ai clienti, a noi e anche all'economia", ha detto Doris. "Riteniamo che sia molto interessante per il risparmiatore, quando si parla di esenzione dalle tasse l'attenzione sale sempre. E poi, per noi, è un prodotto che permette di legare il cliente per almeno 10 anni, quindi arrivare per primi sul cliente vuol dire tenerselo per molto tempo", ha aggiunto Doris, rilevando che il gruppo ha già predisposto la creazione di due comparti PIR, modificando due fondi. Il primo è già effettivo dal 16 marzo e il secondo lo diventerà dal 19 aprile. "Con i PIR il governo ha buttato la palla nel campo privato. Di fatto dice agli investitori di fare la loro parte e anche i grandi investitori sono pronti a farlo, anche se l'investimento massimo è di 30 mila euro l'anno, perché sono soldi che vanno direttamente all'economia reale italiana e in particolare alle aziende medie e medio-piccole. Quindi anche i grandi risparmiatori fanno questo ragionamento e daranno il loro contributo" ha detto Doris, ricordando il grande successo avuto in Gran Bretagna dagli equivalenti dei Pir, con la creazione di un mercato da 500 miliardi. "Noi siamo convinti che anche in Italia affluirà tantissimo denaro, questo cambiera' in senso positivo lo scenario italiano", ha concluso Doris.
Parlando degli obiettivi di raccolta con questi strumenti, Doris ha detto che “se noi ci fermassimo a 2 miliardi di raccolta dei PIR sarei molto deluso", aggiungendo che 2 miliardi sono la stima fatta dal Governo per l'intero sistema del risparmio italiano per quest'anno. "I Pir sono finalmente una buona cosa per il Paese", ha aggiunto Doris. "Questo anno abbiamo pianificato un aumento della raccolta dei fondi in Italia dai 3,6 miliardi del 2016 a 4 miliardi. Siamo convinti che supereremo il record del 2015 che era stato di 4,7 miliardi grazie ai PIR" che porteranno un forte incremento delle masse e quindi anche di utili". Quanto ai dati di Banca Mediolanum, che saranno annunciati il 10 aprile, il figlio Massimo Doris, a.d. di Banca Mediolanum, ha aggiunto che la raccolta netta di marzo è molto buona e che il gruppo si impegna a ripetere i risultati del 2016 e di dare un dividendo di 40 centesimi.
Quanto all’impegno di Fininvest nel gruppo, Ennio Doris ha ricordato che "se Silvio Berlusconi fosse costretto a vendere, la mia previsione è che non arriverà nulla sul mercato retail", riferendosi alla quota eccedente il 9,9% della banca in capo alla holding della famiglia Berlusconi che potrebbe essere oggetto di vendita per la procedura in corso sull'onorabilità dell’ex presidente del Consiglio. "Noi siamo disposti a fare la nostra parte e in ogni caso c'è la fila degli investitori istituzionali per acquistare la quota, che quindi non arriverebbe mai al retail, ma sarebbe venduta ai blocchi". Inoltre, "basterebbe che Silvio passi la quota ai figli, in quanto è un problema personale, è a lui che viene addebitata la perdita dell'onorabilità personale". In ogni caso, "fino a che non c’è una sentenza non si può parlare di vendita".
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