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7/29/2014 | Marcella Persola
Miglior risultato storico semestrale della storia per Banca Generali. I primi mesi dell'anno, infatti, si chiudono per la banca del Leone di Trieste con un utile netto di 88,4 milioni (+24%) rispetto ai 71,6 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. I profitti hanno beneficiato dell'importante crescita qualitativa e quantitativa delle masse nel periodo.
Il margine di intermediazione sale del 21,5% da 188,8 milioni del 30 giugno 2013 ai 229,3 del 30 giugno 2014. Il risultato operativo cresce invece del 32% a 150,9 milioni dai 114,3 del 30 giugno 2013.
Il patrimonio netto consolidato è pari a 470,4 milioni, mentre i ratio patrimoniali si mantengono, come evidenzia una nota del gruppo, su livelli di eccellenza. Il Tier 1 Capital ratio si attesta a 13,5%, mentre il Total Capital ratio è al 14%.
Sono in particolare due le motivazioni del successo di Banca Generali. Da una parte la raccolta della banca che si è attestata a 1,667 miliardi (+18%) che equivale a una produttività media per professionista di 1,1 milione in soli sei mesi. Dall'altra il completamento del periodo di selezione e inserimento di 69 consulenti finanziari di esperienza provenienti da Simgenia SIM, che hanno apportato circa 648 milioni di masse. Complessivamente la raccolta netta totale è stata di 2,315 miliardi, ossia il 64% in più rispetto allo scorso anno, superando quindi il già ottimo risultato conseguito nell'intero 2013.
Piermario Motta, a.d. di Banca Generali ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti del percorso di crescita che ci sta spingendo a superare progressivamente traguardi ed obiettivi ma soprattutto siamo orgogliosi che la solidità e il dinamismo del nostro modello di business siano diventati un punto di riferimento per i risparmiatori e per i professionisti del settore. I livelli senza precedenti registrati in tutte le principali voci di bilancio sono la risposta più esaustiva al valore della nostra offerta e alla qualità dei nostri consulenti che si adoperano con dedizione per affrontare le sfide nella valorizzazione dei risparmi delle famiglie in un momento di forti pressioni sui tassi. L’impegno proteso all’innovazione e all’eccellenza nelle soluzioni, e la determinazione nell’accogliere al meglio i nuovi colleghi, ci fanno guardare con entusiasmo ed ottimismo ai prossimi mesi”.
Inoltre, il Leone chiuderà il primo novembre di quest'anno l'acquisizione del ramo private banking, affluent e upper affluent in Italia da Credit Suisse. L'acquisizione, si legge nella nota, contribuirà positivamente agli utili dal 2015 in poi. Il range di prezzo pattuito è di 47-50 milioni per il ramo di attivita' che porterà 2 miliardi circa in asset totali e 59 consulenti (ex-promotori) con un portafoglio medio di circa 35 milioni.
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