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Alluminio, l'anno della resurrezione

2/10/2011 | Federico Leardini

Non solo oro e rame. I minerali sono fra le star del mercato nel 2011 e molti analisti pensano che il prossimo sogno, per gli investitori, sarà l'alluminio


CENERENTOLA DEI METALLI - Negli ultimi due anni tutti i metalli preziosi hanno visto volare le loro quotazioni, con oro e rame a farla da padroni, stracciando i record storici.

Tutti, tranne l'alluminio.

Sul fronte dei prezzi alla tonnellata, il secondo metallo più usato nel mondo industriale, è ai livelli del 2006, attorno ai 2500$ la tonnellata.

Ma il trend sembra potersi, finalmente, invertire.

Secondo gli analisti di Rbs sarà proprio il metallo delle lattine a farla da padrone su una scena particolarmente attraente per gli investitori come quella dei minerali.

Seguono a ruota l'opinione della banca scozzese, Barclays Capital, Macquarie e Deutsche Bank.

Anche numerosi hedge fund sembrano concordare, ordinando l'acquisto di alluminio e iniziando a smantellare le scorte di rame.

In scia a questi primi movimenti il metallo è tornato sopra i 2500$ per la prima volta dal settembre 2008 e in nottata ha toccato il record degli ultimi 2 anni a 2575,25 $ la tonnellata.

C'è ancora parecchia strada da fare prima di tornare a vedere i prezzi del luglio 2008, quando i prezzi erano arrivati a 3380 dollari.

Ma, ancora una volta, gli analisti si dicono fiduciosi.

Per Nick Moore, strategist sulle commodity di Rbs "L'alluminio può ancora correre molto e penso vedremo presto un ritorno su quei valori".

 

LA DOMANDA MONDIALE - La produzione d'alluminio è uno dei processi industriali a maggior richiesta energetica.

La Cina, primo paese produttore al mondo, ha recentemente deciso di tagliare la propria capacità produttiva, in scia al diktat del governo di Pechino di ridurre i consumi.

3000 tonnellate in meno l'anno che hanno costretto le industrie mondiali a una ridefinizione delle proprie fonti di approvvigionamento.

Il tutto in un momento in cui la richiesta di mercato si è fatta ancora crescente, grazie alla ripresa del comparto industriale su scala globale e la continua espansione dei consumi nelle economie emergenti.

Secondo gli analisti di Alcoa, la sola Cina, dovendo ricorrere ai mercati internazionali per l'approvigionamento interno, creerà uno sbilanciamento di 700mila tonnellate nel rapporto fra domanda e offerta.

Una serie di ragioni che sembra dar credito alle previsioni degli esperti, che in cifre, vedono imminente lo sfondamento dei 2700$ la tonnellata ed estremamente probabile un'incremento dei prezzi del 12-13% per fine anno.

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