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9/29/2011 | Massimo Morici
Le famiglie italiane tirano la cinghia, anche se dispongono di più entrate. Stando ai rilevamenti Istat, nel secondo trimestre del 2011 la propensione al risparmio delle famiglie, definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile (dati destagionalizzati), è stata pari all'11,3%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2010, toccando il minimo da 11 anni, nonostante il reddito disponibile delle famiglie nello stesso periodo sia aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% rispetto al secondo trimestre del 2010.
Il tasso di investimento delle famiglie è stato pari all'8,9%, più basso di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e invariato rispetto al secondo trimestre del 2010, continua l'Istat. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 24,0%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e invariato rispetto al secondo trimestre del 2010, mentre la quota di profitto delle società non finanziarie è stata pari al 40,3%, invariata rispetto al trimestre precedente, ma in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2010.
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