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1/10/2018
In 12 mesi 1.879 ricorsi per richieste di risarcimento che sfiorano i 100 milioni di euro, con una media di 55.000 euro circa a ricorso. Sono i numeri del primo bilancio dell'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), l'organismo di risoluzione stragiudiziale dei contenziosi tra risparmiatori e intermediari della Consob, operativo dal 9 gennaio 2017 e competente per richieste di risarcimento fino a 500.000 euro. Ecco in dettaglio i risultati dell'attività: le decisioni assunte al 31 dicembre scorso sono state 305, di cui 187 di accoglimento e 118 di rigetto dei ricorsi. In oltre il 63% dei casi la decisione è stata favorevole in tutto o in parte ai ricorrenti, ai quali sono stati riconosciuti risarcimenti per un ammontare complessivo per circa 5,2 milioni di euro, con una media di 28.000 euro a ricorso.
Gli intermediari interessati dai ricorsi sono 119, di cui 91 banche. "Le decisioni dell'Arbitro - spiega Consob - hanno trovato quasi sempre esecuzione a beneficio dei risparmiatori. In un solo caso l'intermediario soccombente ha scelto di non adeguarsi. Per altri 103 ricorsi è stata dichiarata l'estinzione del procedimento su richiesta del ricorrente, prima della conclusione dell'istruttoria, quasi sempre a seguito di un soddisfacente accordo raggiunto nel frattempo con il proprio intermediario". Ulteriori 358 ricorsi sono stati dichiarati irricevibili o inammissibili. Di questi, sottolinea la Consob, oltre la metà (191) dopo la revoca a luglio 2017 dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria da parte delle due banche venete, che non ha consentito all'Arbitro Consob di continuare a ricevere e valutare ricorsi dei relativi azionisti".
Tuttavia, circa un terzo dei ricorsi pervenuti nel 2017 riguarda risparmiatori che hanno investito in azioni di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, collocate presso i rispettivi sportelli o quelli di banche loro controllate. In quasi tutti i casi finora decisi (oltre 100, per risarcimenti complessivi riconosciuti pari a 3,5 milioni di euro) sono state accolte le richieste risarcitorie. Oltre la metà dei ricorrenti (60% circa) ha optato per farsi assistere dinanzi all'Acf da un procuratore. Le lamentele riguardano principalmente i servizi d'investimento, in particolare la consulenza, la ricezione e l'esecuzione ordini. "Per quest'ultimo servizio, il dato è fortemente condizionato dai numerosi casi dei cosiddetti scavalcati, legati alle vicende delle due banche venete" conclude Consob.
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