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T. Rowe Price: a che punto è il 'Trump rally'?

3/15/2017

L'andamento del rally di Trump nel 2017 indica che si sta riaffermando una certa dispersione e differenziazione a livello di utili e di fondamentali delle valutazioni


La vittoria di Trump ha modificato rapidamente e drasticamente il clima economico, promuovendo una politica americana maggiormente orientata alla crescita, basata sia su tagli fiscali che sulla spesa per infrastrutture, e su un processo di deregolamentazione mirato a stimolare gli investimenti. Ciò ha innescato nuove speranze per un miglioramento duraturo delle dinamiche di crescita, sia negli Stati Uniti che su scala globale. In un mondo di maggiori attese in termini di crescita, inflazione e tassi d'interesse, la reazione del mercato era in qualche modo scontata: acquistare i titoli ciclici e vendere i difensivi, puntare sui value liquidando i growth.

 

La ripresa è stata inizialmente trainata da finanza, energia, rame, Giappone e Russia. Di contro, l'oro e le regioni nel mirino della retorica anti-globalizzazione e anti-immigrazione di Trump, come Messico, Cina e Asia, hanno inizialmente subito le conseguenze dell'ondata di ribassi. Anche il comparto healthcare è entrato nella rosa dei perdenti date le aspettative che vengano abrogate parti significative dell'Affordable Care Act.

 

David J. Eiswert , gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity, crede che, sebbene nel complesso i mercati abbiano continuato a recuperare nel 2017, nei primi 100 giorni dall'esito elettorale c’è stata una rotazione. Con la sola eccezione del Messico, i mercati emergenti che inizialmente erano nel mirino di un ‘taper tantrum II’ hanno recuperato le perdite. La performance è buona anche per oro, healthcare e confronto growth e value. Inoltre, mentre i titoli finanziari, il rame e le materie prime hanno proseguito la forte dinamica di fine 2016, il vigore generalizzato dei titoli ciclici è in qualche modo svanito, con l'arretramento del settore dell'energia e il Giappone al palo dopo i brillanti risultati conseguiti. Solo il tempo ci dirà se il rally di Trump continuerà e che forma assumerà. Tuttavia, la stagione degli utili ci ha ricordato della differenza tra retorica e realtà e della necessità che al miglioramento del clima di fiducia faccia seguito un incremento degli utili.

 

Ora i grandi interrogativi riguardano quanto durerà questo periodo di miglioramento circoscritto dei dati economici e di redditività che prescinde da Trump e se sia stato già ampiamente scontato nelle valutazioni dei titoli azionari. L'andamento del rally di Trump nel 2017 indica che si sta riaffermando una certa dispersione e differenziazione a livello di utili e di fondamentali delle valutazioni. Sebbene questo cambio di umore possa arrestare lo slancio rialzista dei mercati nel breve periodo, qualora questo scenario dovesse evolvere, è meglio assumere posizioni prudentemente contrarian visto che il riaffiorare della volatilità offrirà opportunità preziose.

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