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3/2/2017
Gero Jung (nella foto), chief economist della società, sostiene che la Federal Reserve inizierà a pensare a un rialzo dei tassi solo nella seconda metà del 2017, poichè i dati economici saranno probabilmente deludenti e il mandato sull’inflazione non è stato compiuto. Sebbene dalle minute del FOMC della scorsa settimana si evinca che per i membri della Fed un rialzo dei tassi a breve sia la scelta appropriata, l’asset manager non crede che possa verificarsi durante il meeting del 15 marzo.
Una ragione alla base di questa posizione è che le ultime dichiarazioni dei funzionari della Fed, avvenute in seguito al discorso del presidente della banca centrale americana, Janet Yellen, non supportano un messaggio in direzione di un imminente rialzo dei tassi. Alla luce di ciò, sarà di fondamentale importanza il discorso che la Yellen terrà venerdì prossimo, l'ultimo speech prima del periodo di blackout in vista del meeting di metà mese.
Quanto all’economia, i dati effettivi continuano a deludere, con il report sui beni durevoli che indica un calo negli ordini dei beni da investimento core. Nel complesso, tuttavia, gli ordini sono saliti di circa il 2% a gennaio, un aumento guidato da categorie volatili (difesa +8%, aerei +70%). Inoltre è da notare che gli ordini di prodotti non legati alla difesa (esclusi quelli per aeromobili) sono calati dello 0,4%. In generale, ciò implica che in seguito al rimbalzo iniziale, le prospettive di breve termine per gli investimenti in macchinari sono più basse, nonostante il costante ottimismo derivante dai sondaggi.
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