Prosegue il riequilibrio tra i generi nella sottoscrizioni di fondi comuni. Così emerge dall'aggiornamento dell'indagine annuale realizzata da Assogestioni intitolata “I sottoscrittori di fondi comuni italiani”.

Sul piano anagrafico, si assiste a un lento ma costante calo della proporzione degli uomini a favore delle donne, che nel 2013 rappresentano il 44,7% dei sottoscrittori. Il dato è cresciuto costantemente negli anni, visto che nel 2002 le donne sottoscrittori di fondi rappresentavano il 41,7% contro il 58,3% degli uomini.

Anche dal punto di vista del patrimonio totale il 43,5% è in mano alle donne, dato in ulteriore crescita. Dal punto di vista dell'età sono principalmente le donne over 60 a investire nei fondi comuni, mentre le giovani donne, vuoi anche per la minore retribuzione, hanno una partecipazione più bassa alla sottoscrizione di fondi. Per quanto riguarda le aree geografiche sono le abitanti del Nord Ovest (45%) e del Nord Est (43%)quelle che investono di più in fondi comuni a differenza del genere maschile che investe in fondi comuni soprattutto al Sud (59,7%).

E se le donne investono nei fondi comuni, quanti sono i fondi che hanno in portafoglio? Dallo studio di Assogestioni emerge che il numero è ancora molto basso, non si va oltre i 3 o 4 a differenza degli uomini che ne possiedono anche fino a 10. In particolare tra i prodotti privilegiano gli obbligazionari e quelli di liquidità. E tra le modalità di sottoscrizione quella preferita è il PIC a differenza dell'uomo che predilige i PAC. Il dato che forse potrebbe far riflettere di più è che le donne si rivolgono di più agli sportelli bancari.

Forse che se fossero seguite dai consulenti (ex-promotori) sarebbero più attente all'investimento in fondi comuni? Cosa ne pensate?