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1/10/2013 | Marcella Persola
C'è bisogno di maggiore consulenza. Una consulenza orientate alle famiglie, che sebbene non stia vivendo momenti di grande espansione della propria ricchezza, continuano ad accumulare dei risparmi. La conferma arriva dalle rilevazioni statistiche dell'ISTAT dalle quali emerge che nel terzo trimestre del 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all'8,9% in aumento dello 0,8% rispetto al mese precedente e di 0,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2011.
Cosa significa questo? Che le famiglie italiane seppure di lieve hanno aumentato i propri risparmi, ma non sono state in grado di investirli. Forse perché non affiancate da validi esperti? Potrebbe essere un'ipotesi anche perché sappiamo che molto spesso le famiglie si rivolgono principalmente allo sportello bancario per ottenere informazioni su come investire i propri denari e secondariamente perché alcuni pf preferiscono concentrare la propria attività non su quelli che sono definiti "soggetti residuali" ma su clienti almeno upper o affluent in grado di garantirgli delle buon entrate. Dai dati ISTAT emerge che il tasso di investimento è di 6,7% in diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, e di 0,2% nei confronti del terzo trimestre del 2011.
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