Tempo di lettura: 2min

UBP: investitori di nuovo in gioco

12/5/2012 | filippo.brunamonti

All'evento Prospettive economiche 2013, organizzato da Union Bancaire Privée, Luca Gabriele Trabattoni (responsabile per l'Italia di UBP) spiega che cosa manca per ristabilire l'equilibrio nei mercati ARTICOLO/VIDEO


In un momento dominato da incertezza, Union Bancaire Privée (UBP) sceglie di non cedere alla rottura di prospettive economiche, nel 2013, e organizza un evento destinato a banker e investitori dal titolo "Keep on pushing". A parlare, oltre al membro della direzione generale e responsabile per l'Italia di UBP Luca Gabriele Trabattoni (in foto), anche Michel Girardin, responsabile della ricerca economica, che cita il gruppo The Impressions per parlare di come l'America spinga l'intero motore europeo. Secondo Girardin, non ci sarà crescita duratura senza un vera ripresa del credito. Sul fronte statunitense, stiamo marciando verso una minore dipendenza energetica, mentre il rapido aumento dei salari in Cina e l'apprezzamento del renminbi sul dollaro inducono a credere nel ritorno del made in Usa.


GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA A TRABATTONI IN FONDO ALL'ARTICOLO 


I consumi, secondo Girardin, rischiano di rimanere depressi fino a quando il credito, in zona euro, non riprende a respirare. La Banca centrale europea dovrebbe ridare slancio al ciclo creditizio. In alcuni paesi in difficoltà si cominciano a intravedere progressi dopo le riforme appena attuate. Il motore della ripresa economica per il 2013 dovrebbe rimanere l'export. I rendimenti delle obbligazioni societarie hanno toccato i minimi storici mentre le valutazioni delle valutazioni rimangono interessanti. Obiettivo: crescita dei dividendi. La Cina, sostiene Girardin, resta "il nostro mercato emergente preferito". I fattori macroeconomici stanno diventando favorevoli agli utili; le valutazioni in termini assoluti e relativi sono scese a livelli molto bassi. Se nel lungo termine le obbligazioni convertibili hanno generato rendimenti simili alle azioni, ma con una volatilità inferiore, i rendimenti sui mercati emergenti sono interessanti in termini sia nominali che reali. Le obbligazioni high yield offrirebbero tuttora premi di rischio. 


Le convinzioni per il 2013 si riassumono in questi punti: rialzo dei mercati azionari; l'oro è il perno dell'asset allocation perché rappresenta il bene rifugio per eccellenza; le obbligazioni societarie, il debito dei mercati emergenti e i titoli high yield dovrebbero fornire rendimenti più allettanti di quelli dei titoli di stato; evitare titoli del debito dovrano nei mercati sviluppati.


Per Christel Rendu de Lint, responsabile Fixed Income, ci troviamo in un periodo caratterizzato da una crescita modesta per un lungo periodo, accanto a tassi bassi e ridotta "visibilità". Le scelte privilegiate? Prestiti senior emessi da banche statunitensi, obbligazioni societarie ibride e prestiti subordinati dei riassicuratori; alto rendimento. Dal punto di vista di Andrea Gentilini (senior portfolio manager), ultimo relatore dell'evento di UBP, le ragioni a favore dell'oro rimangono intatte (l'espansione della base monetaria ha spinto l'oro al rialzo attraverso tassi reali negativi). Adesso sono le aspettative d'inflazione, non la base monetaria, che ci costringono a seguire il ciclo banchieri centrali/politici. Clima di fiducia: qualche nota ribassista e una crescente incertezza negli ultimi 12 mesi. 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?