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9/27/2012 | Francesco D'Arco
“In Italia nessuno investe nel risparmio gestito. Evidentemente abbiamo deciso di diventare una colonia dove i gestori esteri collocheranno i loro prodotti, tramite consulenti (ex-promotori) e banche, ai nostri investitori". Con queste parole Pietro Giuliani (nella foto), presidente e a.d. di Azimut, manda un messaggio chiaro all'industria italiana: "Possiamo stare a guardare senza avere reazioni o agire e investire nella gestione" chiosa Giuliani secondo cui il comparto del risparmio gestito in Italia non cerca l'innovazione di prodotto (in merito leggere gli ultimi dati sulla raccolta ad agosto di Assoreti).
Il numero uno di Azimut conferma gli obiettivi di crescita del gruppo, che vuole essere internazionale. "Entro il 2014 vorremmo avere il 10% delle nostre masse totali gestite al di fuori dell'Italia" sottolinea Giuliani che dopo la Turchia conferma l'interesse per il Brasile e annuncia un nuovo interesse per la parte spagnola del Sud America: Cile, Peru, Colombia.
Il gruppo, conclude il numero uno di Azimut, sta puntando ai massimi mai raggiunti per l'utile netto del 2012 (l'utile più alto registrato fino a ora è di 118 milioni di euro nel 2009). Il primo semestre del 2012 si è chiuso con un utile di 79 milioni e "la stima per i primi 9 mesi dell'anno è di un utile netto superiore ai 100 milioni".
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