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Bankitalia, lo spread colpevole di credit crunch

9/25/2012 | Redazione Advisor

Secondo una stima degli economisti di Banca d'Italia, l'impennata dello spread Btp-Bund ha prodotto una contrazione del credito del 2% pesando su...


Secondo una stima degli economisti di Banca d'Italia, l'impennata dello spread Btp-Bund ha prodotto una contrazione del credito del 2% e ha fatto salire i tassi sui prestiti alle imprese e alle famiglie rispettivamente di 170 e 120 punti base.
 

Come riporta Milano Finanza, il differenziale tra titoli statali decennali non è infatti una faccenda che riguarda soltanto il Tesoro; il costo è salato per tutti, secondo quanto emerge dall'analisi. Il credito è il canale di trasmissione tra pubblico e privato; se peggiora la percezione del rischio relativo a uno Stato, le banche pagano di piu' per la raccolta e alla fine daranno meno prestiti e più costosi per aziende e famiglie.
 

I dettagli
Lo studio di Bankitalia ha stimato che, per ogni 100 punti base di spread aggiuntivi, si produce una riduzione dei prestiti annui alle imprese dello 0,7%. Detto in altri termini, se a fine 2011 lo spread fosse rimasto sui livelli del primo semestre 2010, quando la crisi del debito Ue non era ancora esplosa, il tasso di crescita dei prestiti sarebbe stato superiore del 2%. In sostanza, non ci sarebbe stato credit crunch. 

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