A cinque anni dal lancio del fondo M&G Global Convertibles, il gestore Léonard Vinville fa il punto sui mercati globali, con non poche sorprese
Sono trascorsi cinque anni difficili dal lancio del fondo M&G Global Convertibles (luglio 2007) e, di certo, abbiamo attraversato “tempi interessanti”, soprattutto nei mercati finanziari globali. Lo si evince dalla nota di Léonard Vinville, gestore del fondo, secondo cui, nel 2008, la crisi del credito ha spinto le valutazioni delle convertibili a livelli estremamente bassi, mentre nel 2009 e nel 2010, il riconoscimento del loro valore ha portato a forti rimbalzi. È a quel punto, verso la fine del 2010, che si è schiusa la prima crisi dell’euro, seguita da un’altra ripresa nella prima metà del 2011, quando le convertibili offrivano agli investitori caratteristiche interessanti, come la protezione dalle acquisizioni. La seconda e più grave crisi vissuta dall’eurozona nella metà del 2011 ha lasciato spazio a un buon inizio nel 2012, prima che questa fase si concludesse con una maggiore incertezza e volatilità.
In questi tempi imprevedibili, si legge dalla nota, le convertibili sono state e rimangono un’asset class interessante in quanto offrono la possibilità di partecipar ai rally dei mercati, combinando la protezione dalle fasi di ribasso. Anche in un ambiente di forte correlazione tra credito e azioni, unito a una serie di emittenti piuttosto volatili, le convertibili hanno saputo riportare rendimenti asimmetrici sostenuti, provando il fatto che sono un’asset class adatta a navigare in condizioni di mercato difficili. Mentre le azioni hanno fruttato circa il 18% in questo periodo, gli investimenti in convertibili hanno prodotto rendimenti superiori al 30%, con circa due terzi della volatilità dell’azionario.
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