Tempo di lettura: 2min
8/31/2012 | filippo.brunamonti
Potrebbe tentarci la frase "tutto ciò che è vecchio torna ad essere nuovo" in Russia, d'altronde il paese di Vladimir Putin ha saputo valorizzare, per certo, la propria area d'investimento, negli ultimi 20 anni. Ma c'è ancora molto da fare, soprattutto su due fronti: restare aperti verso un mercato in continua evoluzione e riposizionare la fiducia dei risparmiatori ai tempi migliori.
Il pensiero di Mark Mobius (nella foto), executive chairman di Franklin Templeton, è tutto compresso nel valore aggiunto della Russia. L'energia, di fatto, rappresenta circa tre quarti delle esportazioni del paese, definito anche la nuova Eldorado del petrolio. Così come il mercato equity che, se negli anni Novanta era sì e no visto come "primitivo", ad oggi fa della Russia uno dei mercati più appetitosi sul fronte investimenti, nonostante la volatilità.
Il faro dei mercato emergenti è ovviamente guidato dalla Russia, non solo per lo stendardo energetico, anche per risorse primarie, servizi e tutti gli ipotetici sviluppi atti a rafforzare l'economia in un quadro macro. In questo senso, aggiunge Mobius, gli sforzi per incrementare la privatizzazione dovrebbe stimolare gli investimenti in Russia. Da non sottovalutare il mercato high-tech, fuori Mosca: potrebbe divenire la nuova Silicon Valley. Non importa cosa sia accaduto negli ultimi anni, la Russia ha saputo battersi e dimostrare di sopravvivere al tempo.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie