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7/11/2012 | Redazione Advisor
Sembra un paradosso. Utilizzare il termine "cambiamento" in Eurozona, soprattutto dopo il vertice di Bruxelles, sposta il timone dell'investimento verso orizzonti ancora più complessi. Lo rende noto il commento di Anima Flash, redatto da Armando Carcaterra, direttore Investimenti di Anima SGR.
Il summit dei capi di stato e di governo dell’Unione europea di fine giugno ha confermato la volontà dei paesi membri di preservare e difendere la moneta unica. Nel complesso, Anima SGR ritiene che le soluzioni individuate nel summit europeo di fine mese vadano nella giusta direzione. L’impostazione dei portafogli è stata dunque rivista con un leggero incremento delle componenti rischiose, ma l’approccio resta tattico e molto dinamico.
Di quanto siano nervosi e guardinghi gli investitori è prova il fatto che è bastato l’atteggiamento attendista della Bce, che il 5 luglio ha ridotto i tassi di riferimento dall’un percento allo 0,75% ma non ha annunciato operazioni di carattere straordinario, per produrre una caduta dei listini. Sul fronte macro la situazione si presenta ancora incerta. Sia in America che in Europa sono cresciute sensibilmente le sorprese negative. Mentre in America Carcaterra giudica passeggera la debolezza dei dati congiunturali (le probabilità di una recessione statuintense sono al momento limitate, sebbene i mercati scontino un prossimo calo del Pil), in Europa l’incertezza politica ha allontanato la fase di ripresa.
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