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G20: priorità al debito dell'Eurozona

6/20/2012 | Filippo Brunamonti

I membri del G20 hanno confermato il loro impegno a implementare il fondo dell'Fmi, considerando il possibile peggioramento della crisi del debito europeo


 

Sta tutto scritto in un paragrafo, il numero 11 del Piano d'Azione del G20: l'impegno dell'Eurozona è da indirizzarsi al contributo per l'integrità e la stabilità globale. In che modo? Camminando a piccoli "passi concreti" verso "l'integrazione finanziaria". Nell'architettura del G20 in Messico, ricca di negoziati e trattative, il ruolo dell'Italia si fa preminente: ora sta ai membri del G20 prendersi in carico il taglio dei costi e ridurre l'indebitamento dell'intera area Euro. Lo scopo è che i fondi salva Stati dell'Eurozona siano adoperati per comprare il debito dei Paesi europei in difficoltà.
 

Il ministro del Tesoro americano, Tim Geithner, ha parlato chiaro ai partner europei, sottolineando che è in gioco "un piano che saranno loro stessi a realizzare" e gestire; al contrario, il presidente francese Francois Hollande ha affermato, scettico: "Assieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel condividiamo il fatto che dobbiamo essere noi europei a trovare la soluzione alla crisi, non possiamo farcela imporre dall’esterno".

 
La proposta italiana ha questa struttura: i fondi di salvataggio, EFSF e ESM, dovrebbero essere utilizzati per acquistare titoli di Stato di Paesi come Spagna e Italia sul mercato secondario per aiutare la discesa degli spread e ridurre i costi di rifinanziamento. Se già Monti ha spiegato che non si tratta di una richiesta di salvataggio ("Per l'Italia il tema bailout non si pone proprio", ha chiarito), nell'immediato solo la Bce si è mostrata attiva su questo fronte, acquistando oltre 210 miliardi di euro dal lancio del programma di acquisto nel maggio 2010.
 
 
"L'idea è stabilizzare il costo di rifinanziamento, in particolare per i Paesi che stanno implementando le loro riforme e questo obiettivo deve essere separato dall'idea di un salvataggio", ha commentato il presidente del consiglio Mario Monti a Los Cabos. In un secondo tempo, sono arrivati gli echi del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che si è detto fiducioso sul fatto che l'Europa sarà capace di affrontare la (dilagante) crisi del debito, ma ha avvertito i mercati affinché non si aspettino che l'Eurozona risolva i suoi problemi in un solo colpo.
 
 
Al contempo, il presidente dell'Fmi Christine Lagarde ha ribadito che i 456 miliardi di dollari di nuovi fondi - promessi allo scopo di implementare la base delle risorse del Fondo monetario internazionale - vanno considerati come "una seconda linea di difesa". "Queste risorse - ha proseguito Lagarde - sono a disposizione per prevenire e risolvere le crisi e per venire incontro ai bisogni dei membri del Fondo". I membri del G20 hanno confermato il loro impegno a implementare il fondo dell'Fmi, considerando il possibile peggioramento della crisi del debito europeo.

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