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6/6/2012
La crisi finanziaria europea permane come principale rischio per l’evoluzione dei mercati finanziari e dell’economia, con l’aspetto più delicato rappresentato dalle difficoltà del sistema bancario spagnolo, si legge in un recente outlook di Banca Intermobiliare. Di fronte a questo scenario, caratterizzato da crescenti ombre sulla peggioramento del quadro macroeconomico di Stati Uniti e Cina, la dinamica economica mondiale e la crisi finanziaria europea aumentano fortemente le probabilità di interventi delle Banche Centrali, proseguono gli analisti del braccio private di Veneto Banca.
Sul fronte europeo, in particolare, sembrano invece acquistare forza e concretezza le ipotesi del fondo comune di ammortamento del debito (in cui mettere in comune il debito eccedente il 60% del Pil in cambio di garanzie che vanno dall’oro, alle partecipazioni statali al patrimonio immobiliare) o di una sorta di unione bancaria, che garantirebbe a livello comunitario i depositi in cambio di una centralizzazione della vigilanza.
Nel frattempo l’economia europea, sempre in maggiore affanno, potrebbe ricevere una boccata d’ossigeno dalla correzione del petrolio e soprattutto dalla debolezza dell’euro. Gli elementi di rischio restano numerosi ed importanti, sottolineano gli analisti di Bim, e “i mercati, forse con la sola esclusione della Borsa americana, ne stanno già incorporando una fetta importante, con il raggiungimento di importanti eccessi (in negativo) sui mercati azionari semi periferici europei e (in positivo) sui governativi di qualità”.
In sostanza, concludono, non si può escludere un ulteriore buco dei mercati su qualche sviluppo negativo dei numerosi appuntamenti delle prossime settimane, ma “i livelli di ipervenduto ed i probabili massicci interventi di policy continuano ad alimentare la tesi di un repentino rimbalzo”.
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