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5/26/2012 | andrea.giacobino
Sempre meno e sempre più scontenti: aumenta lo stato di disagio, se non di “forte” preoccupazione, di molti neofiti consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) avviati da poco ad intraprendere questa attività professionale. A maggior ragione se tale disagio viene inquadrato nel contesto della difficile situazione in cui versa il mercato del lavoro nel nostro paese, privo di sbocchi occupazionali e della grave crisi economico-finanziaria.
Come se non bastasse, oltre a essere i neopf sottoposti a degli area manager Attila, nel corso degli anni il modello prevalente di lavoro si è consolidato - anche su pressione delle associazioni degli intermediari - attraverso l'’applicazione totale del contratto di agenzia, ignorando completamente il rapporto di mandato o quello di lavoro subordinato.
Del resto anche le organizzazioni sindacali maggioritarie nel settore del credito e professionali della categoria dei pf hanno trascurato quasi totalmente l'’inquadramento economico-previdenziale e professionale del consulente (ex-promotore) attraverso un negoziato contrattuale che ponesse le condizioni per arrivare ad un accordo economico collettivo del settore, ma anche per superare le attuali contraddizioni all’'interno delle reti distributive.
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