Banca Widiba punta sempre di più sull’educazione finanziaria. Come racconta sul proprio profilo Linkedin Walter Cappello, consulente finanziario di grande esperienza, “abbiamo avuto il piacere di ospitare alcuni giovani nei nostri uffici di Padova ai quali abbiamo dedicato una serata con l’obiettivo di introdurli all’educazione finanziaria”.
 

“La serata - scrive il CF - è stata organizzata da Angela Di Giacomo, district manager di Padova, la quale ha presentato la banca e le sue caratteristiche di modernità che i ragazzi hanno apprezzato, in primis la particolare la facilità di accesso, attraverso smart phone, I-Pad, notebook e personal computer. La seconda peculiarità che li ha colpiti è stata l’attenzione che la banca pone ai temi di sostenibilità, sia ambientale che sociale. Successivamente si è parlato di educazione finanziaria, compito che spero di aver assolto in modo adeguato e, date le numerose domande rivoltemi alla fine, direi che è andata piuttosto bene”.

“Data la giovane età dei presenti, tutti ragazzi molto intelligenti e di mentalità aperta ma ancora molto a digiuno della materia, ho evitato di entrare in inutili tecnicismi che abitualmente rappresentano il focus di queste riunioni come se i presenti dovessero trasformarsi per magia in veri esperti della materia e maneggiare gli strumenti finanziari con grande padronanza. Abbiamo parlato di ciclo di vita, di obiettivi da raggiungere e di pianificazione che sono l’essenza della finanza dal punto di vista dell’investitore; comprendere che più avanti nel tempo alcune tappe sono naturali destinazioni da raggiungere, ad esempio l’acquisto di un’abitazione oppure la diversa realtà della vita da pensionato, li ha indotti cogliere la validità della pianificazione e di come il tempo potrà essere il loro migliore alleato”.

“L’aiuto di un valido consulente - rileva Cappello - non potrà infine che ridurre la possibilità di commettere errori, altrimenti evitabili, a tutto vantaggio del raggiungimento dei loro traguardi di vita. Abbiamo aperto così una nuova strada che ci gratifica innanzitutto per il confronto diretto ed aperto con una realtà distante da quella abituale (persone più mature e più prossime ai nostri schemi mentali), persone che ci aiutano a capire le loro esigenze e le loro ambizioni che per ovvi motivi non sono sovrapponibili a quelle delle generazioni che li hanno preceduti”.

“In secondo luogo - conclude il professionista - aiutarli a crescere e a realizzarsi con la didattica, per ora, e poi magari anche attraverso lo svolgimento del nostro ruolo che non si deve limitare a fredde considerazioni di carattere tecnico ma allargarsi ad aspetti di socialità, per me imprescindibili. Parliamo della vita degli altri che non si può certo ridurre in tabelle ed algoritmi, no? Alla prossima”.