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Fondi comuni, fuga dall'equity si preferisce il monetario

6/14/2012 | Marcella Persola

I dati EFAMA mostrano che nel mese di aprile le incertezze sull'Eurozona hanno pesato sull'industria del risparmio gestito in Europa.


 

Un flusso minore ma stabile ha accompagnato il mese di aprile. L'industria del risparmio gestito in Europa ha retto alle difficoltà che stanno caratterizzando i mercati finanziari e così come emerge dal consueto rapporto di EFAMA (European Fund and Asset Management Association). Nel mese di riferimento la raccolta netta è stata pari a 18 miliardi, contro i 47 del mese precedente, quindi in diminuzione, ma tornata sui livelli del mese di febbraio quando il flusso era stato pari a 19 miliardi. Da inizio anno il flusso totale supera i 100 miliardi (108,7) con una predominanza di investimento nel comparto obbligazionario (65 miliardi).

 

A livello di comparti nel mese di aprile si evidenzia una propensione a investire nei money fund, che hanno raccolto circa 10 miliardi di euro e la volontà di uscire dal mercato azionario (-7,1 miliardi) e dai bilanciati (-2,7 miliardi). Resta l'appeal per il segmento obbligazionario che nel mese di aprile ha generato un flusso di 16,2 miliardi. Confrontando questi dati con quelli del mese precedente emerge che rispetto a marzo la raccolta netta nei fondi monetari è scesa (passando da 15 a 10 miliardi) così come quella nell'equity (passata da 1 miliardo a -7 miliardi) e dei bilanciati (da 4 miliardi a -3 miliardi). Anche il segmento obbligazionario, seppure resti in terreno positivo, ha registrato un flusso minore passando da 26 a 16 miliardi di raccolta. 

 

A livello di patrimonio il dato è in crescita per il mese di aprile con lo 0,5%. I fondi Ucits sono saliti a 5.895 miliardi mentre quelli non Ucits a 2.306 miliardi, per un totale di 8.201 miliardi. 

 

Secondo Bernard Delbecque, director of economica and Research di EFAMA: "Il declino della raccolta netta di fondi Ucits nel mese di aprile riflette, tra gli altri fattori, la prolungata preoccupazione degli investitori riguardo la crescita e le incertezze legate all'Eurozona". 

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