Un salto di 91 miliardi grazie alle operazioni della BCE. Secondo EFAMA (European Fund and Asset Management Association) l'industria dei fondi europei ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un flusso di raccolta pari a 91 miliardi, grazie alla fiducia che gli investitori hanno ritrovato e grazie soprattutto alle operazioni di finanziamento della BCE che ha riportato sollievo sui mercati finanziari. Rispetto al deflusso di 50 miliardi del trimestre precedente è tutto un altro ragionare. 

 

Sono gli obbligazionari quelli che hanno nel trimestre registrato il flusso di raccolta maggiore con 49 miliardi, seguiti dai fondi money market che hanno generato un risultato positivo per 22 miliardi. Seguono gli azionari e i bilanciati con flussi rispettivamente pari a 9 e 8 miliardi. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, si può notare come l'interesse degli investitori si sia spostato dai fondi bilanciati (che nel primo trimestre del 2011 avevano registrato una raccolta di 20 miliardi) a quelli obbligazionari (che invece nello stesso periodo dell'anno scorso avevano registrato un flusso di 7 miliardi). 

 

Nonostante però questa buona inversione di tendenza resta dominante l'atteggiamento di cautela. A testimoniarlo è il trend mese su mese che mostra come resti basso l'appeal verso il mercato equity e maggiore verso i bond.

 

A livello di nazioni 12 paesi hanno registrato un flusso positivo nel primo trimestre del 2012 con l'Irlanda alla vetta con 31 miliardi, seguito dal Lussemburgo con 29 miliardi e la Francia con 24 miliardi di raccolta. L'Irlanda e la Francia hanno risentito positivamente dell'ondata di richiesta dei fondi money market. L'Italia e la Germania sono accomunate dal segno meno, in quanto entrambe hanno registrato deflussi rispettivamente pari a 4 e 2 miliardi, attribuibile per l'Italia all'uscita dai fondi bilanciati e in Germania ai fondi azionari.