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11/25/2020 | Daniele Riosa
La raccolta dell’industria del risparmio gestito italiano segna un’ulteriore frenata. Ad ottobre, secondo quanto emerge dalla mappa mensile del risparmio gestito stilata dall’ufficio studi di Assogestioni, i flussi in entrata sono stati pari 2,9 miliardi di euro contro i 4,1 miliardi di settembre e i 6,9 miliardi di agosto. Il saldo provvisorio da inizio anno è di 17,3 miliardi di euro.
II patrimonio gestito sale di poco e passa dai 2,314 miliardi di euro si settembre ai 2.334 miliardi di ottobre. Nel mese, le gestioni collettive, segnano una raccolta di 2,4 miliardi (quasi 3 miliardi a settembre) all’interno delle quali la voce più significativa nel mese è espressa dai fondi di lungo termine con un più 4,3 miliardi di euro. Ad ottobre emerge il dato negativo dei monetari con -2,1 miliardi.
Per quanto riguarda i fondi aperti la raccolta raggiunge i 2,2 miliardi di euro. Verso i bilanciati sono andati 4,5 miliardi, gli obbligazionari vedono sottoscrizioni nette per 1,4 miliardi e gli azionari a più 349 miliardi. Chiudono in rosso i flessibili a meno 1,9 miliardi e gli hedge. Complessivamente, anche ad ottobre, i flussi si sono indirizzati esclusivamente sui fondi di diritto estero, che hanno raccolto 3,3 miliardi di euro mentre per i fondi di diritto italiano sono prevalsi i deflussi (-1,1 miliardi).
A livello di singole società ad ottobre sul primo gradino del podio troviamo Schroders con una raccolta di 4,3 miliardi, segue il gruppo Intesa Sanpaolo con 1,38 miliardi e Axa Im con 471,7 milioni.
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