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Conflitti di interesse: 37 SGR aderiscono al protocollo

2/2/2015 | Massimo Morici

Solo 9 società hanno adottato integralmente le raccomandazioni, mentre 29 le hanno accolte parzialmente


Cresce l’adesione al protocollo di Assogestioni sui conflitti di interesse. Le SGR e SICAV di diritto italiano associate che nel 2014 hanno dichiarato di aderire al Protocollo di autonomia per la gestione dei conflitti di interesse sono state 37 su un totale di 52, che rappresentano il 97% del patrimonio gestito dal totale delle associate, stando a quanto si legge nel recente rapporto pubblicato da Assogestioni, che ha raccolto i dati relativi all’adesione al protocollo approvato nel 2010 e modificato il 18 febbraio 2014 dal Consiglio direttivo. 

Eccole: AEDES BPM Real Estate SGR, Aletti Gestielle SGR, Amundi RE Italia SGR, Amundi SGR, Anima SGR, Arca SGR, Banco Posta SGR, BCC Risparmio&Previdenza SGR, Beni Stabili GEstioni SGR, BNP PAribas Investment PArtners SGR, BNP PAribas Real Estate Investment MAnagement SGR, CAstello SGR, CDP Investimenti SGR, Consultinevst AM SGR, Epsilon SGR, Etica SGR, Eurizon CApital SGR, Euromobiliare AM SGR, Fabrica Immobiliare SGR, Fideuram Investimenti SGR, Finanziaria Internazionale INvestments SGR, Generali Immobiliare Italia SGR, Generali Investmnets Europe SGR, Hedge Invest SGR, Investire Immobiliare SGR, Investitori SGR, Mediolanum Gestioni Fondi SGR, Pensplan Invest SGR, Pioneer Investment Management SGR, Polis FOndi SGR, Perlios SGR, Sella GEstioni SGR, Serenissima SGR, Sorgente SGR, Symphonya SGR, Torre SGR, UBI Pramerica SGR.

Di queste, 9 hanno adottato integralmente le raccomandazioni del protocollo (24% rispetto al 22% dell'anno precedente), mentre 29 hanno adottato parzialmente il protocollo, motivando tale scelta, si legge nel documento, in ragione della specificità della propria struttura di governo societario e dell’assetto organizzativo interno. Le società che hanno rinviato l’adozione sono 5, mentre 10 delle 52 iscritte hanno ritenuto di non aderire al protocollo (19% nel 2014 contro il 23% dell'anno precedente). Assogestioni, si legge nel rapporto, considera l’adozione totale quando siano rispettate le seguenti condizioni: un numero di consiglieri indipendenti pari o superiore a un 1/3 dei membri del consiglio di amministrazione; un comitato interamente composto di consiglieri indipendenti (ove il numero di consiglieri indipendenti sia pari o superiore a 3) o comunque l'attribuizione alla maggioranza degli indipendenti di un rilievo condizionante la formazione della deliberazione consiliare avente ad oggetto l’operazione in conflitto di interessi; l'attribuzione ai consiglieri indipendenti del compito di esprimere un parere sulle operazioni con parti correlate e sui criteri di remunerazione dei componenti dell’organo con funzione di gestione, del direttore generale, dei dirigenti con deleghe operative e dei gestori.

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