Questi nuovi strumenti possono coinvolgere sia gli investitori professionali sia le altre categorie di investitori individuate con il regolamento di cui all'articolo 39 del TUF
L'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio era consentito esclusivamente tramite la forma contrattuale dei fondi comuni di investimento, ovvero attraverso l'istituzione di Sicav. Grazie al recepimento in Italia della direttiva AIFM, tramite il decreto legislativo 4 marzo 2014 (n. 44), che ha modificato il Testo Unico della Finanza (TUF), è stato introdotto un nuovo veicolo di investimento, la Sicaf, società di investimento a capitale fisso, la cui disciplina è delineata dagli articoli 35-bis e seguenti del TUF.
Su questo nuovo veicolo di investimento si è svolto a Milano, lo scorso 16 ottobre, un evento intitolato "Sicaf sotto la lente: i nuovi fondi chiusi e le opportunità di mercato", organizzato da Assogestioni in collaborazione con Castello Sgr, Finint & Partners, PwC, Serenissima Sgr, Studio Di Tanno e Associati e Studio Ludovici & Partners. Durante l'incontro è emerso che la Sicaf, ampliando e completando la gamma degli strumenti attraverso cui svolgere l'attività di gestione collettiva del risparmio, consente di dare adeguata risposta alle specifiche esigenze di talune tipologie di investitori che non trovavano adeguata rappresentazione nei veicoli già esistenti.
Ma a quali investitori si rivolgono le Sicaf? "Possono coinvolgere sia gli investitori professionali sia le altre categorie di investitori individuate con il regolamento di cui all'articolo 39 del TUF" spiega Sonia Maffei, direttore settore immobiliare e previdenza di Assogestioni. "In base al soggetto coinvolto, cambiano alcuni obblighi e vincoli. Quello che mi preme sottolineare è che alla Sicaf è concesso di raccogliere il patrimonio non solo attraverso l'emissione di azioni, ma anche tramite l'emissione di altri strumenti finanziari partecipativi. Con il solo divieto di emettere strumenti obbligazionari".
L'aspetto più rilevante della possibilità di emettere strumenti partecipativi diversi dalle azioni, e dotati di diritti diversi da queste ultime, risiede nel fatto che in questo modo si consente di differenziare compiti e diritti dei diversi partecipanti al capitale della Sicaf. In particolare, si potranno avere partecipanti attivamente coinvolti nella gestione della Sicaf, verosimilmente sottoscrittori di azioni ordinarie, il cui diritto di voto è proporzionale al numero di azioni sottoscritte, e partecipanti meno interessati a prendere parte attivamente alle decisioni di investimento del patrimonio; questi ultimi potranno sottoscrivere strumenti partecipativi diversi dalle azioni ordinarie quali, ad esempio, le azioni al portatore e le azioni di risparmio.
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