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7/27/2015 | Luigi Rizzi
Il settore europeo dei fondi di investimento alternativi (c.d. FIA) e dei gestori di fondi alternativi (c.d. GEFIA) è stato significativamente interessato dalla riforma introdotta dalla c.d. direttiva AIFM n. 2011/61/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio e dal connesso regolamento delegato n. 231/2013 della Commissione.Al fine di recepire il nuovo quadro normativo a livello nazionale il Testo Unico della Finanza è stato emendato dal legislatore, il MEF, Banca d'Italia e Consob hanno approvato nuovi atti normativi tra cui il Decreto del Ministero n. 30/2015, il Regolamento Intermediari della Consob, il Regolamenti Emittenti della Consob, il Regolamento Congiunto di Banca d'Italia e Consob, il Regolamento di Gestione Collettiva del Risparmio emanato dalla Banca d'Italia.
Per effetto di tale riforma l’industria dei gestori di fondi di investimento alternativi (FIA) si trova in una fase di profonda trasformazione. I cambiamenti in atto, dettati anche dalla nuova disciplina in materia di investimenti degli enti previdenziali e delle forme pensionistiche nonché le liberalizzazioni del settore introdotte da recenti provvedimenti del Governo Italiano e dalle autorità del mercato finanziario (i.e., Mini bond, cambiali finanziarie, quotazione in borsa dei fondi), impongono agli operatori ("GEFIA") di riconsiderare il proprio business model a livello strategico, oltre che organizzativo e di processo.
In questo ambito ci si potrà avvalere nella strutturazione di nuove iniziative, di nuovi schemi di investimento quale il nuovo istituto della SICAF, Società di Investimento a Capitale Fisso, schema di investimento che rappresenta per l'ordinamento nazionale una delle più rilevanti novità introdotte dalla direttiva europea (c.d. AIFM) sui gestori dei fondi di investimento alternativi (GEFIA).
Le SICAF rappresentano una delle principali novità della direttiva AIFM. Si tratta di uno schema di investimento qualificato come Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) chiuso, costituito in forma di società per azioni a capitale fisso. Le SICAF possono investire il patrimonio non solo attraverso l'emissione di azioni, ma anche tramite l'emissione di altri strumenti finanziari partecipativi, con il solo divieto degli strumenti obbligazionari.
Inoltre, non sono soggette in generale ai regimi tributari propri delle società commerciali per la tassazione dei redditi di natura societaria. Essendo dotate, rispetto alle SGR, di una maggiore flessibilità operativa è possibile ritenere che le SICAF avranno, nell'ambito della gestione del risparmio e della strutturazione di nuovi schemi di investimento, un discreto successo.
Ma quali saranno le caratteristiche di questi nuovi strumenti di gestione collettiva del risparmio? Lo spiega dettagliatamente Luigi Rizzi in un contributo a sua firma pubblicato su fchub.it
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