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Fondi comuni, mancano all'appello 4 milioni di clienti

6/28/2014

Le masse del risparmio gestito sono cresciute in un anno del 13% e continuano a crescere. ma a livello di sottoscrittori siamo ancora lontani dai livelli del 2003. Ora è il momento di conquistare nuovi risparmiatori


La conferma che il 2013 sia stata un anno record per l'industria dell'asset management è arrivata da una ricerca firmata McKinsey e condotta a livello mondiale. Dati alla mano il settore ha raggiunto quota 46,4 trilioni di euro di masse totale in tutto il mondo con una crescita, rispetto al 2012, di ben 13 punti percentuali. Una crescita che ha visto l'Italia, questa volta, protagonista, dal momento che, come indica la ricerca, il nostro paese ha registrato anno su anno proprio un incremento del 13% portando gli asset totali oltre quota 1.100 miliardi alla fine del 2013. 

 

Questo trend sembra stia proseguendo senza interruzione anche nel 2014: gli ultimi dati diffusi da Assogestioni, lunedì 23 giugno, indicano una raccolta netta totale superiore ai 43 miliardi in soli 5 mesi e masse superiori ai 1.420 miliardi di euro, di cui ben 610 confluiti nei fondi aperti. Un risultato che riporta il patrimonio dei fondi comuni in Italia ai livelli del 2007 (che si chiuse nel mese di dicembre con asset pari a 616 miliardi di euro).

 

Numeri positivi che sicuramente sono un buon motivo per brindare, visto che riportano l'industria ai livelli pre-crisi e che cancellano le numerose fasi grigie che il settore del risparmio gestito ha dovuto affrontare dal 2007 a oggi (è ancora chiaro il ricordo dei forti deflussi registrati nel 2011 dall'industria). Ma numeri che portano l'industria a dover affrontare una nuova importante sfida: la conquista di nuovi clienti

 

Se è vero, come ha sottolineato la stessa Assogestioni con un recente Quaderno di Ricerca firmato Alessandro Rota e Riccardo Morassut, che il numero di sottoscrittori di fondi comuni nel 2013 è tornato a crescere portandosi da quota 5,3 milioni a quota 5,6 milioni. È anche vero che i 9,7 milioni di sottoscrittori del 2003, momento di massimo splendore del risparmio gestito in termini di investitori, sono molto lontani e, ad oggi, sembrano difficili da raggiungere.

 

Questi 4 milioni di sottoscrittori che hanno conosciuto l'industria dei fondi comuni all'inizio del 2000 oggi non la considerano. Senza questi clienti il settore ha già battuto molti record ma se si vuole puntare ad uno sviluppo di lungo periodo forse è opportuno iniziare a escogitare strategie di conquista di questi nuovi "ex" sottoscrittori. Il potenziale è elevato. La sfida ambiziosa.

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