In arrivo una nuova imposta per le operazioni di trasferimento delle quote da un fondo all'altro. L'Agenzia delle Entrate sta valutando l'ipotesi di...
In arrivo una nuova tassa per le operazioni di switch. Incassato il successo dell'equiparazione fiscale tra fondi di diritto italiano e di diritto estero, l'industria del risparmio gestito dovrà affrontare presto un'altra rivoluzione. Nel mirino dell'Agenzia delle entrate, questa volta, finiscono le operazioni di trasferimento quote da un fondo all'altro.
Secondo quanto risulta ad AdvisorOnline.it nella giornata di ieri, lunedì 18 aprile, nel corso di una conference call organizzata dalle Sgr estere associate ad Assogestioni si è discusso del contenuto del decreto che contiene le modifiche relative al regime fiscale dei fondi comuni e che andrà a modificare il Tuf con l'obiettivo di recepire la direttiva europea Ucits IV. Il decreto in questione, non solo prevede la famosa equiparazione fiscale tra fondi italiani ed esteri, ma propone una modifica del regime di tassazione degli switch. Una modifica che allinea ulteriormente l'Italia agli standard europei.
"L'Agenzia delle Entrate sta valutando l'ipotesi di tassare immediatamente le operazioni di switch" spiega ad AdvisorOnline.it una fonte vicina all'associazione "una decisione che avrà un forte impatto sulla clientela finale che, al momento del passaggio delle quote da un fondo all'altro, dovrà subito versare un imposta al fisco".
Questo almeno sembra essere il progetto iniziale che non dovrebbe stravolgere l'operatività delle sgr ma che farà sentire i suoi effetti, oltre che sull'investitore finale, anche sulle "banche corrispondenti".
"L'impatto maggiore" continua la fonte "riguarderà proprio le banche corrispondenti che dovranno implementare il nuovo regime fiscale e la nuova operatività in tempi rapidi dal momento che l'obiettivo sembra essere quello di fare entrare in vigore la nuova tassazione sugli switch già dal primo luglio 2011, quando entrerà in vigore anche l'equiparazione fiscale tra fondi di diritto italiano e fondi di diritto estero". Ma su questo punto sembra che ci siano già pressioni per fare slittare questa ennesima rivoluzione fiscale al primo gennaio del 2012.
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