Il Parlamento europeo ha appena approvato il primo regolamento al mondo in tema di intelligenza artificiale, l’AI Act.

“Non è solo un tema di regole; serve un'etica” commenta il professor Luciano Floridi (in foto), direttore del Centro di etica digitale dell'università di Yale, scelto da Anasf come ospite di apertura di ConsulenTia 2024, il principale evento annuale organizzato dalla principale associazione italiana dei consulenti finanziari.

“Ovunque ci sono regole ci sono zone d’ombra e aspetti che vanno interpretati quando non coprono tutto quello che dovrebbero normare. E anche come cambia l’utilizzo delle regole in base ai cambiamenti della società” spiega il docente di filosofia. “L’etica indica i valori ma anche la interpretazione che insieme ne diamo”

“L’AI ha il rischio della spinta gentile” prosegue la riflessione. “Piccoli suggerimenti costanti, indirizzi, fanno sì che la macchina deciderà per noi. È una goccia, piacevole ma costante. E, senza accorgerti, sei portato a una forma mentis, a un approccio. Non a caso quest’anno c’è grandissima preoccupazione che l’intelligenza artificiale possa essere talmente persuasiva da indirizzare le preferenze politiche nelle elezioni”.

“E, per confonderci un po' idee, che è sempre un buon punto di partenza alcuni concetti come autentico, genuino, vanno un po’ ripensati" segnala Floridi. “D’altronde nel mondo dell’arte esistono autentici falsi, realizzati da falsari notissimi e che acquisiscono per questo valore reale autonomo”.

“L'importante è che il mondo cerchi non solo l'efficienza ma anche l'efficacia. E l'intelligenza artificiale sia una delle opzioni, non l'unica”.